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I due sono accusati di averla picchiata, minacciata e insultata. La madre è stata rilasciata, con il divieto di avvicinarsi alla ragazza e di intrecciare rapporti con lei
VILLARS-SUR-OLLON - Lesioni fisiche semplici, sequestro, coercizione, minacce, vie di fatto, ingiuria e violazione del dovere di assistenza o educazione. Sono pesanti le accuse a carico di una coppia, marito e moglie, genitori di una 17enne che avrebbero molestato e di cui avrebbero psicologicamente abusato.
La famiglia è di origine kosovara e vive a Villars-sur-Ollon, nel canton Vaud. Il padre gestisce un ristorante, la madre - che proviene da una famiglia dell’ex Jugoslavia che gestisce diversi edifici pubblici a Gryon e in Riviera - è responsabile di una lavanderia. In Svizzera sono ben integrati, anche professionalmente.
Le accuse a loro carico sono legate all'applicazione rigida di questioni culturali. La scorsa estate - come riferisce le Matin - la loro figlia 17enne è stata obbligata ad accettare il fidanzamento con un ragazzo a Pristina, in occasione della promessa di matrimonio di suo fratello. Ma la giovane aveva già un ragazzo in Svizzera, un suo coetaneo di origini serbe. Quando i genitori l’hanno scoperto, la 17enne è stata picchiata, insultata e minacciata, anche sul posto di lavoro. È stata anche portata presso l’ospedale psichiatrico di Malévoz (Monthey), con la minaccia di essere internata qualora non avesse interrotto la sua relazione.
A gennaio 2018, pochi giorni prima del suo 18esimo compleanno, la ragazza ha denunciato i genitori, supportata dal suo capo e dai suoi colleghi di lavoro. I due adulti sono stati posti in detenzione preventiva. La madre è stata rilasciata lo scorso giovedì, con il divieto di intrecciare rapporti con la figlia, di avvicinarsi a meno di 100 metri dalla casa del suo ragazzo e dalla parrucchieria in cui lavora.
