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BERNASocietà di sicurezza, nessuna violazione della legge ma due divieti

11.04.18 - 13:06
Nel 2017 24 imprese hanno presentato 459 dichiarazioni, e le autorità hanno aperto 18 procedure di esame
Keystone
Società di sicurezza, nessuna violazione della legge ma due divieti
Nel 2017 24 imprese hanno presentato 459 dichiarazioni, e le autorità hanno aperto 18 procedure di esame

BERNA - Nell'ambito del controllo sulle prestazioni fornite all'estero da società di sicurezza privata con sede in Svizzera, nel 2017 non sono state registrate attività sfociate nella partecipazione a conflitti armati o in violazioni dei diritti umani. Lo specifica un rapporto adottato oggi dal Consiglio federale, in cui non emergono quindi violazioni di legge.

In due casi le autorità federali hanno tuttavia pronunciato un divieto per attività di sostegno logistico a forze armate o di sicurezza in Medio Oriente, temendo eventuali violazioni di legge.

In un caso il rischio che la prestazione notificata fosse utilizzata dalle autorità del Paese interessato per commettere violazioni dei diritti umani ha motivato questa decisione, si legge nel rapporto. Nell'altro caso, il divieto si è fondato su considerazioni relative alla stabilità della regione.

Dall'autunno 2015 è in vigore la legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all'estero che vieta l'attività in Svizzera di imprese di mercenari. La nuova legge instaura poi il dovere di annuncio per quelle aziende che forniscono prestazioni di sicurezza oltre frontiera.

La necessità di regolamentare questo genere di imprese era apparsa evidente dopo le rivelazioni di stampa dell'agosto 2010 in merito alla costituzione di una holding a Basilea da parte della società Aegis Defense Services. L'azienda con sede centrale a Londra, fondata nel 2002, è uno dei maggiori gruppi di mercenari al mondo.

Viste le implicazioni per la politica estera elvetica, oltre al divieto del mercenarismo, la legge vieta anche attività che favoriscono gravi violazioni dei diritti umani. È proibita, ad esempio, la gestione di un carcere in uno Stato in cui si ricorre notoriamente alla tortura. Le violazioni della legge possono essere punite con una pena detentiva fino a tre anni o con una pena pecuniaria.

Per quanto attiene al 2017, 24 imprese hanno presentato 459 dichiarazioni, in aumento rispetto alle 316 del periodo dall'autunno 2015 alla fine del 2016. In due casi si è trattato di notifiche riguardanti l'impresa come tale, senza menzione di attività specifiche. In 457 casi (2015-2016: 306) si è trattato di annunci riguardanti l'esercizio di una prestazione di sicurezza privata.

Le autorità hanno aperto 18 procedure di esame. In tredici casi l'attività dichiarata ha potuto essere avviata. In altri tre l'impresa ha ritirato l'annuncio rinunciando a esercitare la prestazione prevista. In due casi è stato pronunciato un divieto.

Le 457 notifiche hanno riguardato principalmente tre gruppi di attività: protezione delle persone e sorveglianza di beni e immobili in un ambiente complesso da parte generalmente di società di piccole dimensioni e con un numero di collaboratori ridotto, intelligence privata (per esempio attraverso agenzie investigative attive soprattutto in campo economico) e sostegno a forze armate o di sicurezza (formazione a nuovi sistemi d'arma oppure contro cyberattacchi da parte soprattutto di industrie).

Da un punto di vista geografico, si nota una concentrazione delle attività sottoposte alla legge nelle regioni dell'Africa del Nord e del Medio Oriente - dove si è svolta più della metà delle attività notificate - nonché in Europa e in Asia centrale.

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