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SVIZZERA350 giovani al giorno cercano aiuto chiamando il 147

06.04.18 - 06:05
E lo fanno anche dal Ticino. In aumento chi dice di volersi togliere la vita, la Pro Juventute: «Colpa dello stress crescente, dobbiamo imparare ad ascoltarli»
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350 giovani al giorno cercano aiuto chiamando il 147
E lo fanno anche dal Ticino. In aumento chi dice di volersi togliere la vita, la Pro Juventute: «Colpa dello stress crescente, dobbiamo imparare ad ascoltarli»

ZURIGO/LUGANO - Sono 350 i giovani e i giovanissimi che ogni giorno alzano la cornetta e cercano aiuto chiamando il numero 147 di Pro Juventute.

Telefonate che arrivano da tutta la Svizzera (Ticino compreso) e che riguardano i temi più disparati dalla sfera sentimentale, passando per l'autostima fino a problemi famigliari e pensieri autolesionistici o di suicidio.

Proprio questi ultimi casi sono in aumento evidente dall'1,5% del totale del 2011 oggi si arriva facilmente attorno al 5%. Una crescita dovuta «all'aumento del tasso di stress a cui sono sottoposti», spiega Pro Juventute.

Senz'altro preoccupante ma non del tutto negativo: «L'aumento di contatti in questo senso ci fa capire che i ragazzi sono proattivi e vogliono cercare una soluzione al loro problema», spiega il responsabile Thomas Brunner, «nella maggior parte dei casi chi ci chiama non ha un vero desiderio di morte ma si trova in una situazione che reputa senza via d'uscita».

Per risolvere queste situazioni spesso una telefonata non basta: «Capita al massimo in una cinquantina di casi all'anno, direi. Di solito però dobbiamo allertare un ente di soccorso».

Il Ticino non è certo immune a questo tipo di problematiche, come ci conferma Ilario Lodi di Pro Juventute: «Anche qui ragazzi e ragazze sono costantemente sotto pressione».

Le richieste d'aiuto in caso di chi pensa al suicidio ci sono anche da noi: «è un tema che esiste anche da noi», commenta Lodi, «e che in generale mi sembra che nella nostra società si faccia fatica o non si voglia propria trattare».

In che senso? «Che viene vissuto come un tabù, chi vive in prima persona questo dramma spesso si sente colpevolizzato, non dev'essere così».

Cosa bisognerebbe fare secondo lei?  «Innanzitutto bisogna iniziare a raccogliere i segnali che i giovani ci mandano costantemente. In questo senso sono convinto che abbiamo una carenza proprio livello sociale, ed è un gran bel problema. Dobbiamo ricominciare a prestare loro attenzione e a considerarli, innanzitutto, come persone».

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COMMENTI
 

MIM 6 anni fa su tio
La nostra società sta fallendo; si stanno togliendo i sogni ai giovani; si sta sempre più sostituendo l'essere con l'apparire e le nuove tecnologie non aiutano, ma anzi peggiorano la situazione. Le famiglie non esistono quasi più, spacciando questo come un traguardo quando invece è un tranello. Mio figlio conosce una ragazzina che si "ferisce" con un coltello sulle braccia, si procura dei tagli, mai letali; i compagni lo sanno ma la evitano perché pensano voglia solo "farsi vedere" e la bollano come "sfigata". Possibile che a scuola nessuno se ne accorga? Possibile che mio figlio può confidarsi solo con me non dandomi il nome per paura che intervenga? Molti giovani non affrontano il futuro, lo subiscono come se giocassero con il natel. Non va bene, non va affatto bene, perché non siamo delle macchine.

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
Pure io ho vissuto una situazione simile ma meno marcata, vittima di prese per il cu1o e una moltitudine di problemi che si passano alle medie e alle elementari. Si può dire che a me sia andata male perché vivo in un paesello dove in pratica sono l'unico della mia età, inoltre il mio cognome italiano non ha aiutato in una valle dove tendenzialmente non siamo molto aperti all'esterno (non lo sono io che solo uno degli ultimi arrivati figuriamoci gli altri che sono lì da generazioni). Cioò portava a eliminare questi discorsi a casa visto che ogni volta i miei genitori andavano dal docente di classe che una volta mi ha chiesto di compilare una lista con i nomi dei bulletti davanti a tutta la classe. La lezione peggiore della mia vita. Malgrado ciò finite le medie la situazione si è totalmente capovolta, basta cambiare zona per poter vedere dei miglioramenti (almeno per me è stato così). Mi è bastato cambiare scuola (passaggio medie apprendistato) per passare dall'italiano (che poi sono più svizzero della metà dei ''ticinesi puri'' che girano) al semplice montanaro. Col tempo ho capito che è inutile star lì a guardare quello che pensano gli altri anche perché quelli che vedi in giro per le strade manco li conosci. Infatti spesso faccio delle pessime figure da grezzo montanaro ma tanto la metà delle persone non i conosce. La situazione della ragazzina che hai descritto è terribile ma dal contesto posso immaginare che sia nell'età delle medie. Io le augurerei di tener duro il più possibile e appena cambierà scuola (che sia professionale o liceale) di gettarsi nella mischia, provare con un gruppo che non abbia a che vedere con i suoi ex compagni di scuola. Ovviamente non è così semplice come scriverlo in un commento ma con la coscienza che non si ha nulla da perdere. Se invece la situazione attuale è nel primo ciclo (1a o 2a media) o addirittura alle elementari io proverei a estorcere il nome a tuo figlio e provare a intervenire con genitori o docenti nel modo più discreto possibile. Buona giornata MIM e buona fortuna a te e a tuo figlio. Le medie sono orribili.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Ciao Mattiatr; toccante il tuo apporto in questo contesto. Mio figlio ha già finito le scuole medie; ho scoperto quanto ho scritto prima perché settimana scorsa faceva storie per consegnare il telefonino (ha orari massimi stabiliti, altrimenti dubito che riposi di notte) e mi ha raccontato con chi "chattava". Non è sua compagna di classe, ma ha la stessa età e forse si è confidato con lui perché lo ha visto con un carattere aperto; ciò che mi ha dato più fastidio non è il fatto che non mi abbia riferito il nome (prima o poi lo farà) della ragazza, ma il fatto che si scrivono di nascosto perché lui ha vergogna di farsi vedere suo amico... questo fatto mi fa capire che abbiamo toccato il fondo :-(

Lonely Cat 6 anni fa su tio
In un paese in cui non resterai mai senza un tetto sopra la testa e lo stomaco vuoto, il suicidio è solo l’ultimo capriccio di una mente inadatta all’esistenza. Si chiama selezione naturale.

pillola rossa 6 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Il suicidio è il sintomo finale di una malattia chiamata cancro dell'anima, che evidenzia il fallimento della medicina, così come per le morti dovute a tutti i tipi di tumore.

Lonely Cat 6 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
Ah beh, se la metti così allora anche il socialismo è una malattia, si chiama cancro della società. Anche il suo sintomo finale in genere si manifesta in un bagno di sangue. Speriamo che la medicina ne trovi la cura! :)

pillola rossa 6 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Il cancro della società sono le persone prive di empatia, di qualsiasi tendenza politica.

Mattiatr 6 anni fa su tio
Che dire, per fortuna i genitori sono disponibili a parlare.
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