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SVIZZERA«Un divieto di pesticidi nei giardini privati»

20.03.18 - 06:29
Lo chiede una mozione della consigliera nazionale Maya Graf. Le alternative alle sostanze chimiche non mancherebbero
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«Un divieto di pesticidi nei giardini privati»
Lo chiede una mozione della consigliera nazionale Maya Graf. Le alternative alle sostanze chimiche non mancherebbero

Giardinaggio

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BERNA - La consigliera nazionale Maya Graf chiede il bando dei pesticidi dai giardini privati. Spesso chi li impiega non saprebbe come utilizzarli, conservarli e smaltirli correttamente. E non ci sarebbe nemmeno una sufficiente informazione sulle alternative disponibili. Ecco dunque che la richiesta di un divieto è stata di recente avanzata con una mozione a nome del gruppo dei Verdi in Parlamento.

Un impiego non corretto dei pesticidi porterebbe, secondo Graf, a una serie di problemi. Tra questi la necessità, in diversi casi, di dover sistemare i giardini contaminati, smaltendo tutta la terra. Secondo la consigliera nazionale, anche chi fa giardinaggio per hobby dovrebbe quindi dare il proprio contributo per un’attuazione efficace del Piano d’azione nazionale dei prodotti fitosanitari.

Nell’ambito di questo piano la Confederazione ha infatti stabilito, lo scorso settembre, che «l’uso improprio di prodotti fitosanitari in giardino può comportare dei rischi», entrando per esempio in contatto con la sostanza velenosa attraverso il consumo di cibo coltivato in proprio o la permanenza nel proprio spazio verde. In mancanza di studi una valutazione del rischio non sarebbe possibile, ma i giardinieri amatoriali andrebbero comunque protetti meglio. Come? Permettendo loro di ottenere soltanto determinati prodotti.

Per prati e piante esotiche - Ogni anno in Svizzera vengono vendute oltre duemila tonnellate di pesticidi, come si evince da un rapporto che la Confederazione ha allestito nel 2014. Si stima che tra le cento e le duecento tonnellate (si parla quindi del 5-10% dei prodotti venduti) finiscano nei giardini privati. Anche con il rischio di essere dispersi in corsi d’acqua situati nelle vicinanze. E poi si parla di un possibile influsso su altri organismi: i pesticidi giocherebbero per esempio un ruolo nella moria delle api.

L’associazione Bioterra si batte già da settant’anni per un divieto dei pesticidi chimici. Tra gli amanti del giardinaggio sarebbero particolarmente diffuse le sostanze per il trattamento dei prati come pure delle piante esotiche. I pesticidi verrebbero impiegati anche per le rose ad alto fusto o per gli alberi da frutto. Il granulato antilumache non biologico può inoltre essere letale per i ricci.

«Le sostanze chimiche sono allettanti» afferma Daniel Gürber, responsabile dell’associazione. «Sono sostanze che permettono di reagire ai problemi. Mentre con quelle biologiche bisogna giocare d’anticipo». Negli ultimi anni i prodotti biologici sono comunque migliorati. «Nel giardinaggio amatoriale è possibile cavarsela bene senza l’impiego di pesticidi chimici».

«Per ogni prodotto chimico c’è un’alternativa biologica» - Werner Hermann, vicepresidente dell’Unione svizzera degli orticoltori comunitari (SFGV) non è al corrente di orti che abbiano dovuto essere chiusi a causa di terreni rovinati dai diserbanti. Siccome molti orti comunitari sorgono laddove prima vi erano delle discariche, però, è talvolta possibile che le analisi indichino delle contaminazioni, precisa Hermann.

La SFGV valuta positivamente l’introduzione di un divieto dell’utilizzo di prodotti chimici. Il problema principale sono i pesticidi, valuta Hermann. Di alternative ce ne sono, sottolinea, ma spesso ad avere la meglio è la voglia di comodità: «Alcuni orticoltori spruzzano questi prodotti piuttosto che strappare le erbacce una volta in più» assicura il vicepresidente della SFGV.

Per ogni prodotto chimico, aggiunge Hermann, c’è però un’alternativa biologica. La sua associazione lavora in collaborazione con altre organizzazioni alla creazione di una lista di fitofarmaci che non presentino pericoli. Dovrebbe apparire in primavera e sarà inviata a tutti i soci.

Anche il progetto ambientale della Città di Zurigo “Grün Stadt Zürich” partecipa all’iniziativa. Secondo l’ordinanza sugli orti, gli orticoltori comunitari zurighesi devono in particolare coltivare i loro orti in maniera naturale. «In caso di parassiti o malattie gravi possono essere impiegati solo i ritrovati certificati per l’agricoltura biologica», confermano i responsabili.

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COMMENTI
 

V1988 6 anni fa su tio
:)

TI.CH 6 anni fa su tio
Ci risiamo. Ecco che i verdi puntualmente escono con delle scoperte, pensano di inventare l'acqua calda. CONTESTANO TUTTO E TUTTI MA NON PORTANO MAI ALTERNATIVE A COSA CONTESTANO. Dicono solamente bisogna usare cose alternative (vedi problema energetico); per i pesticidi si limitano a dire di usare prodotti alternativi ma dicono anche che non c'è informazione sufficiente, allora perché non fanno loro una campagna di informazione e per dire quali prodotti usare e come usarli? Risponderanno che non è loro compito. È per questo che sono ancora verdi.

pontsort 6 anni fa su tio
Dovrebbe gia essere cosi da molto. è inutile lasciar comprare questi prodotti a chi non li sa usare e non si rende nemmeno conti di quello che fanno.

interceptors 6 anni fa su tio
I pesticidi biologici funzionano solo nei giardini privati?
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