Grazie alla "contabilità creativa" le Ffs avrebbero incassato fra il 2002 e il 2008 diversi milioni di franchi dai cantoni. Le parti in causa però negano ogni illecito
BERNA - A utilizzare sotterfugi creativi per intascare diversi milioni via sussidi non sarebbe stata solo AutoPostale.
Stando a una recente inchiesta apparsa sul Beobachter, infatti, anche le Ffs dal 2002 al 2008 avrebbero beneficiato di laute sovvenzioni da parte dei cantoni grazie all'impiego di un'azienda esterna di sicurezza di cui, in realtà, era (ed è) co-proprietaria.
Securitrans, questo il nome della ditta, impiegata proprio in quegli anni per controllare stazioni e convogli appartiene sia alle ferrovie (51%) sia a Securitas (49%). In quei sei anni per i suoi servizi Securitrans ha fatturato (a tariffa piena e non agevolata) circa 30 milioni di franchi, una parte dei quali è stata coperta con i soldi dei cantoni.
Due terzi di questi soldi sono poi comunque rientrati nelle casse delle Ffs. Nel 2009 il tutto termina perché viene reistituita la Polizia dei trasporti (Tpo), il personale Securitrans continua tutt'ora però a essere impiegato nelle stazioni.
A rendere il tutto ancora più preoccupante il fatto che co-fondatore dell'azienda e presidente fino al 2010 era Peter Füglistaler, attuale direttore dell'Ufficio federale dei Trasporti (Uft). Proprio colui che ha fatto scoppiare il caso AutoPostale.
Tutte le parti in causa, compreso l'Uft, negano però la presenza di qualsiasi pratica illecita.