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ARGOVIARupperswil a pochi giorni dal processo: «Ora chiudiamo sempre la porta»

07.03.18 - 07:32
Martedì Thomas N. comparirà in tribunale. Nella località teatro della strage il ricordo di quei giorni del 2015 sono ancora vividi
Rupperswil a pochi giorni dal processo: «Ora chiudiamo sempre la porta»
Martedì Thomas N. comparirà in tribunale. Nella località teatro della strage il ricordo di quei giorni del 2015 sono ancora vividi

RUPPERSWIL - Martedì si apre a Lenzburg (AG) il processo a Thomas N. L’ex allenatore di una squadra di calcio juniores locale è l’autore reo confesso della strage di Rupperswil. In una casa a poche centinaia di metri dalla propria ha sgozzato la 48enne Carla S., i suoi due figli di 19 e 13 anni e l’amica 21enne del maggiore per poi dare fuoco all’abitazione. Prima del delitto, N. aveva inoltre abusato sessualmente del figlio più piccolo di Carla S., Davin. L’allora 33enne era stato identificato e arrestato solo dopo 146 giorni.

A poco più di due anni da un delitto che ha scioccato la Svizzera e in vista dell’atteso processo, 20 Minuten ha visitato il comune argoviese di 5mila anime che è stato teatro della strage per realizzare un film documentario. Qui la gente non ha evidentemente dimenticato quei giorni di dicembre. «I fatti sono ancora così vicini, non abbiamo ancora superato il lutto», assicura un’anziana residente. «Ora abbiamo deciso di tenere sempre le porte chiuse», spiega invece un 15enne del posto.

V.R.*, un’altra abitante di Rupperswil, serba dei ricordi particolarmente pesante di quei momenti. Aveva scambiato uno sguardo con Carla S. mentre la donna, in quello che sarebbe stato il suo ultimo giorno di vita, prelevava del denaro per il suo assassino a un bancomat in paese. «Non sapevo che fosse in pericolo - afferma -. Quando ho saputo che cos’era successo sono rimasta scioccata».

Rudolf Hediger, il sindaco di Rupperswil, assicura che in parte si è riusciti a tornare alla normalità, una conquista che in tanti speravano. Il delitto, tuttavia, torna ciclicamente a tormentare i pensieri dei residenti: «Si guarda alla vita in maniera diversa - confessa Hediger -. Ora si sa che è la cosa più importante».

*Nome noto alla redazione

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