L'ispettorato federale della sicurezza nucleare ha dato il via libera alla produzione di corrente dal reattore numero 1. Il PS insorge: «Gesto irresponsabile»
AARAU - Dopo tre anni di interruzione dell'attività, il reattore numero 1 della centrale nucleare di Beznau, in Argovia, può riprendere la produzione di corrente. Lo ha deciso l'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN).
Il reattore 1 dell'impianto situato nel comune di Döttingen, una delle più vecchie centrali atomiche al mondo, era fermo dal marzo del 2015. Nel corso di un'ampia revisione realizzata nell'estate successiva, tramite analisi con ultrasuoni erano state scoperte migliaia di "irregolarità" nella struttura di contenimento in acciaio del reattore. Le verifiche condotte in questi tre anni hanno permesso di stabilire che si tratta di inclusioni di ossido di alluminio.
L'involucro di acciaio, previsto per resistere a pressioni molto elevate, «è il componente più importante di una centrale nucleare e non può cedere», ricorda oggi l'IFSN sul proprio sito. Le irregolarità sono state evidenziate soprattutto nella porzione del contenitore detta anello C, dove se ne sono contate 3519. Questo elemento è quello più vicino al nucleo del reattore e quindi più esposto all'infragilimento, si legge sul sito. Quelle che si sono rivelate «inclusioni non metalliche» - 119 in totale - sono state rivelate solo in una seconda struttura, l'anello di sostegno B.
L'istallazione non presenta rischi di sicurezza, ha indicato il direttore dell'IFSN Hans Wanner nel corso di una conferenza stampa a Brugg (AG). Il gestore Axpo ha fornito le prove richieste. Concretamente la società potrà concludere la revisione interrotta nel 2015 e riattivare l'impianto, che dovrebbe riprendere a funzionare a pieno regime alla fine del mese.
In una seconda conferenza stampa, sempre a Brugg, la società di gestione ha spiegato come intende procedere. La riattivazione dell'impianto avverrà in modo graduale.
Il cosiddetto sistema primario del reattore in questi tre anni ha continuato a funzionare e ha superato 9000 test. Non dovrebbe dunque incontrare problemi in futuro. Wanner non esclude invece che il lungo periodo di riposo forzato possa causare problemi al sistema secondario, per cui le verifiche d'esercizio non sono ancora state effettuate.
Tutti gli esami realizzati in merito alle irregolarità dell'involucro del reattore hanno confermato le ipotesi di partenza: le inclusioni di ossido di alluminio risalgono alla fabbricazione del contenitore, negli anni Sessanta in Francia, e non sono state generate durante l'esercizio dell'impianto, ha indicato il Ceo di Axpo Andrew Walo.
Questi ha indicato che le analisi hanno comportato costi per 350 milioni di franchi, di cui 270 per gli oneri provocati dalla necessità di ricorrere ad altri fornitori per sostituire l'elettricità in ammanco. Il Ceo ha aggiunto che prevede di mantenere in esercizio il reattore numero 1 fin verso il 2030. Grazie a investimenti miliardari, l'impianto di Beznau risponde agli standard più moderni della tecnica, ha sottolineato.
L'IFSN aveva chiesto ad Axpo nel 2015 di esaminare le irregolarità e il loro rischio per la sicurezza. Dato che non è stato possibile prelevare grossi campioni dall'involucro, Axpo ha fatto fabbricare una copia dell'anello C seguendo le modalità originali di realizzazione. Le analisi condotte sulla replica hanno evidenziato lo stesso tipo di irregolarità presenti nell'involucro di Beznau, ha spiegato davanti ai media il direttore dell'IFSN Wanner.
Axpo è stato in grado di provare che le inclusioni non metalliche non hanno effetti negativi sulle proprietà del materiale del contenitore e, quindi, sulla sicurezza.
Il gestore ha realizzato anche analisi chimiche sulla composizione dell'acciaio, che non hanno rivelato problemi né nelle immediate vicinanze delle inclusioni né altrove, ha aggiunto Wanner.
Inclusioni di materiale non metallico nell'acciaio del contenitore di reattori nucleari sono state osservate anche all'estero, la prima volta nel 2012 in Belgio.
Operativo dal dicembre del 1969, il reattore nucleare 1 di Beznau è il più vecchio in funzione in Svizzera e tra i più vecchi al mondo, emerge dall'edizione 2017 del rapporto Nuclear Power Reactors in the World dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica.