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GINEVRACondannato a cinque anni l'ex gestore patrimoniale di Credit Suisse

09.02.18 - 14:58
Considerato all'epoca come una "star" del trading, il cittadino francese di 54 anni è stato riconosciuto colpevole di truffa per mestiere, amministrazione infedele e falsità in documenti
Keystone
Condannato a cinque anni l'ex gestore patrimoniale di Credit Suisse
Considerato all'epoca come una "star" del trading, il cittadino francese di 54 anni è stato riconosciuto colpevole di truffa per mestiere, amministrazione infedele e falsità in documenti

GINEVRA - Cinque anni di reclusione: è la condanna inflitta oggi dal Tribunale correzionale di Ginevra all'ex gestore patrimoniale di Credit Suisse (CS) accusato di essersi appropriato indebitamente di oltre 140 milioni di franchi ai danni di diversi clienti, primo fra i quali l'ex primo ministro della Georgia Bidzina Ivanishvili.

Considerato all'epoca come una "star" del trading, il cittadino francese di 54 anni è stato riconosciuto colpevole di truffa per mestiere, amministrazione infedele e falsità in documenti. La condanna è conforme alla richiesta di pena formulata il 23 gennaio dal primo procuratore di Ginevra Yves Bertossa.

L'imputato ha agito in modo criminale per quasi 8 anni, al solo scopo di arricchirsi, hanno sottolineato i giudici. Per riuscirvi, il gestore ha elaborato un sistema molto efficace, che gli ha permesso di accumulare milioni.

Principale vittima della truffa è l'ex primo ministro georgiano Bidzina Ivanishvili, miliardario che ha fatto fortuna durante la disgregazione dell'Unione sovietica. Egli si è visto svuotare le tasche dall'imputato.

Quest'ultimo, in carcerazione preventiva dal gennaio 2016, ha usato i soldi dell'ex premier per profitto personale e per rimpinguare i conti di altri clienti, in modo da coprire le perdite da essi subite durante la crisi del 2008 o a causa di sue decisioni errate.

L'ex dipendente del CS ha inoltre effettuato transazioni e investimenti con i fondi di Ivanishvili senza il suo consenso. All'insaputa di tutti, ha così potuto incassare circa 30 milioni di franchi di commissioni per queste operazioni, alcune delle quali si sono chiuse con perdite importanti.

Il Tribunale correzionale non ha vietato al 54enne di svolgere attività nel settore bancario in futuro; ha invece ordinato il sequestro di tutti i beni immobiliari e mobiliari in suo possesso, del valore di circa 22 milioni di franchi.

A Credit Suisse è inoltre stato riconosciuto un danno di circa 130 milioni. Parte del denaro servirà a risarcire le vittime. La Corte ha peraltro respinto le pretese civili delle persone che hanno beneficiato indebitamente delle operazioni del gestore.

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