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GRIGIONI«Preoccupazione dei non americani su quello che gli Usa continueranno a fare»

25.01.18 - 15:17
Lo ha detto un Pier Carlo Padoan più preoccupato delle tensioni protezionistiche che della svalutazione del dollaro
«Preoccupazione dei non americani su quello che gli Usa continueranno a fare»
Lo ha detto un Pier Carlo Padoan più preoccupato delle tensioni protezionistiche che della svalutazione del dollaro

DAVOS - I colloqui al Forum economico mondiale di Davos «confermano che c'è molta preoccupazione dei non americani su quello che l'amministrazione Usa potrà continuare a fare». Lo ha detto il ministro italiano dell'Economia Pier Carlo Padoan. «Se la riforma fiscale espansiva e la svalutazione del dollaro fossero accompagnate dal protezionismo, sarebbe sì un aiuto alla crescita Usa, ma anche una fonte d'instabilità per l'economia globale».

Padoan ha aggiunto di essere «più preoccupato delle tensioni protezionistiche» che della svalutazione del dollaro. «Quella del 'talk down the dollar' non è una novità, negli anni '70 era la prassi nella politica americana economica. L'andamento valute è anche ciclico, mi aspetto che a un certo punto euro si indebolirà sul dollaro».

E alla domanda se Trump non rischi di fare l'elefante in cristalleria nel suo intervento a Davos domani, Padoan ha risposto che «qui c'è poco spazio, se uno si agita si vede subito». Di fronte all'atteggiamento degli Usa, in ogni caso, per il ministro italiano «l'Europa deve parlare con una voce sola, ricordare che la sua crescita è il risultato di una maggiore integrazione all'interno e di una maggiore all'esterno, che alla fine fa bene anche agli Usa come alla Cina e ai Paesi emergenti».

Kelly è rimasto a Washington - Nel frattempo il capo della staff della Casa Bianca John Kelly non è volato a Davos con Donald Trump, ma è rimasto a Washington per lavorare alla riforma dell'immigrazione, rimanendo però in stretto contatto con il presidente, la delegazione Usa e lo staff presenti a Davos (GR) per il forum economico.

Non solo Trump. Regno Unito difensore del libero mercato - «Non possiamo andare in direzione diversa dal rispetto delle regole del libero mercato» e «anche quando uscirà dall'Ue, il Regno Unito continuerà ad essere un difensore globale del libero commercio», ha detto la premier britannica Theresa May nel suo intervento al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR).

Allo stesso tempo, tuttavia, bisogna agire «con forza per aiutare le persone a beneficiare della crescita globale e assicurare il lavoro di domani», ha aggiunto May.

La premier ha sottolineato che «una parte della retorica a favore del libero scambio deve essere abbinata all'azione», e l'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) ad esempio deve aggiornare i propri standard sul fronte dei servizi e dell'economia digitale per affrontare meglio le nuove sfide.

Rapporto Belgrado e Pristina - La prosecuzione del dialogo e i problemi che restano sulla strada della normalizzazione dei rapporti fra Belgrado e Pristina sono stati al centro di un colloquio fra i presidenti serbo e kosovaro, Aleksandar Vucic e Hashim Thaci, svoltosi oggi.

Come riferiscono i media serbi, nell'incontro Vucic ha al tempo stesso ribadito la richiesta della partecipazione degli inquirenti serbi alle indagini sull'uccisione di Oliver Ivanovic, il leader politico della comunità serba freddato a colpi di arma da fuoco in un agguato il 16 gennaio a Kosovska Mitrovica.

A proposito del dialogo Vucic ha parlato della necessità di essere disposti al compromesso, in una situazione nella quale «sia gli uni che gli altri restino un po' insoddisfatti e arrabbiati». «Se qualcuno pensa di poter ottenere tutto e gli altri nulla vuol dire che è sulla strada sbagliata che non porterà' ad alcuna soluzione».

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