Cerca e trova immobili

BERNAEstremismo violento, scatta il Piano d'azione nazionale

04.12.17 - 10:26
La Confederazione metterà a disposizione 5 milioni di franchi per sostenere progetti cantonali e comunali
keystone
Estremismo violento, scatta il Piano d'azione nazionale
La Confederazione metterà a disposizione 5 milioni di franchi per sostenere progetti cantonali e comunali

BERNA - Confederazione, Cantoni e Comuni intendono agire insieme contro la radicalizzazione e l'estremismo violento: i rappresentanti dei governi cantonali e degli esecutivi di Comuni e Città nonché la consigliera federale Simonetta hanno presentato oggi a Berna un Piano di azione nazionale contenente 26 misure.

Il Consiglio federale, la scorsa settimana, ha preso atto del piano e manifestato l'intenzione di promuovere la sua attuazione con un programma d'incentivazione quinquennale. Cinque milioni dovrebbero essere investiti per sostenere progetti sviluppati a livello cantonale e comunale o lanciati dalla società civile.

La prevenzione necessita una individuazione e un intervento precoci. «Non si deve aspettare che il terrorismo si presenti per prendere delle misure», ha sottolineato Sommaruga nel corso di una conferenza stampa. Deve essere intrapreso un lavoro di prossimità e quotidiano, ha detto la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia aggiungendo tuttavia che la Svizzera non parte da zero.

Iniziative sono già state lanciate a Ginevra. Il cantone sta per mettere in azione una rete di 250 "referenti" nelle scuole che potranno informare l'insieme del personale sui primi segni di radicalizzazione, ha spiegato la ministra cantonale dell'istruzione pubblica Anne Emery-Torracinta.

Formazioni per gli imam sono d'altra parte istituite all'Università. Infine Ginevra intende introdurre una formazione obbligatoria fino a 18 anni per evitare che i giovani si ritrovino marginalizzati e inoperosi: la marginalizzazione è spesso il nido della radicalizzazione.

I Cantoni e i Comuni sono chiamati a giocare un ruolo chiave nel piano d'azione. La Rete integrata Svizzera per la sicurezza è incaricata di coordinare il trasferimento delle conoscenze e delle esperienze e di assicurare il seguito.

Un pool di esperti nazionali dovrebbe poter aiutare Cantoni e Comuni a disimpegnare e reintegrare le persone radicalizzate. Ogni Cantone dovrebbe designare un'autorità competente per il trattamento di questi individui al di fuori dei procedimenti penali. Consigli dovrebbero essere dati ai professionisti confrontati a situazioni concrete per accompagnare i famigliari di persone che si sono radicalizzate.

I Cantoni dovrebbero parallelamente sviluppare una gestione interistituzionale della minaccia. Condotto dalla polizia questo approccio mira a riconoscere precocemente il potenziale di pericolo di singoli individui e gruppi già noti alla polizia.

L'individuazione a uno stadio precoce non è solo a livello di polizia. Gli insegnanti e gli allenatori hanno un ruolo importante nello sviluppo della personalità. Nell'ambito scolastico ed extra scolastico, il piano d'azione raccomanda l'elaborazione di strumenti didattici, di materiale pedagogico e di progetti legati ai temi della radicalizzazione e dell'estremismo violento.

Interventi mirati possono essere previsti per giovani in situazioni difficili. Inoltre le persone che cercano in Internet materiale propagandistico a favore dell'estremismo violento o che si imbattono in materiale di questo tipo devono poter trovare in rete anche altri punti di vista e controargomenti.

Le persone attive in ambienti educativi, sociali e giovanili devono essere sensibilizzate e vedersi proporre formazioni e corsi di aggiornamento appropriati. Devono essere in grado di riconoscere precocemente i segnali e i pericoli di radicalizzazione e agire in modo adeguato. Se necessario, devono avere inoltre la possibilità di rivolgersi a un servizio specializzato.

Anche le persone che operano in un contesto religioso e quelle incaricate dei richiedenti asilo devono essere sensibilizzate. Lo stesso vale per responsabili di associazioni culturali e del tempo libero. Spetta a ogni Cantone e Comune in base alle sue specificità definire i servizi di consulenza adeguati.

Gli scambi di informazione devono inoltre essere facilitati. Una base legale deve ancora essere creata a livello nazionale. Ogni Cantone deve esaminare in collaborazione con il suo preposto alla protezione dei dati in quale misura lo scambio di informazioni possa essere garantito.

Il piano d'azione è la seconda parte del programma del Consiglio federale contro il terrorismo. La prima, messa in consultazione in giugno, precisa quali sono le azioni vietate e quale è la pena inflitta. La Svizzera dovrebbe vietare il reclutamento, l'addestramento e i viaggi all'estero a fini terroristici. Dovrebbero inoltre essere maggiorate le pene massime per partecipazione e sostegno a organizzazioni terroristiche come anche migliorata la collaborazione a livello internazionale.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

nordico 6 anni fa su tio
Altro che 5 milioni! Se calcoliamo tutte le ore che gli agenti di polizia già ora dedicano ai controlli e alla prevenzione si può pensare a un importo ben maggiore. Sarebbe molto più semplice evitare di accettare islamici quali asilanti. Vogliamo proprio farci male da soli?

shooter01 6 anni fa su tio
continuiamo a buttare soldi nei progetti demenziali di questa qui che con le sue frontiere spalancate è la prima causa di creazione di terreno fertile per estremisti e terroristi. Sono palliativi ridicoli, concepiti da una mente che non ha la più pallida idea di cosa voglia dire difendere il proprio paese, anzi non ha proprio idea di cosa sia il proprio paese. E' come se un calzolaio 8 con tutto il rispetto) si spacciasse per medico e tentasse di curare una polmonite con i mentini alla frutta. Vai a casa, che la situazione non può che migliorare.

nordico 6 anni fa su tio
Perchè vogliamo tenere aperti centri sociali e moschee che insegnano i dettami del Corano inclusa la lotta ai miscredenti (noi) e la messa a morte degli apostati (chi intende lasciare l'Islam)? L'islam non è una religione ma il culto di Maometto e va semplicemente proibito.

F.Netri 6 anni fa su tio
Perché non cominciano col chiudere centri sociali e moschee?

Monello 6 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
...Ma sa po mia !!!

Zico 6 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
chiudere le moschee???scherzi vero? sono una fonte inesauribile di integraziione, se poi qualche imam parla e catechizza i suoi alla radicalizzazione, sa pò fa nagot! fonchè non ci scappa no i morti. allora tutti a piangere ed a prendere provvedimenti. ma prima..sa pò propri fa nagot! grazie Somma e Ruga!

Monello 6 anni fa su tio
....Fatto da Berna sara sicuramente un forte deterrente alla violenza !!
NOTIZIE PIÙ LETTE