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Due impiegati presso una compagnia aerea avevano finito i giorni di vacanza, quindi hanno simulato un’influenza intestinale. Contro la decisione ricorreranno presso il Tribunale federale
ZURIGO - Un pilota di linea che si è dato malato per poi volare in Sud America per motivi privati può essere licenziato. È quanto ha deciso il tribunale cantonale di Zurigo, che si è occupato del caso.
L'uomo e sua moglie sono stati invitati in America latina dal fratello di lei per un battesimo. Non avendo più giorni liberi a disposizione, quattro giorni prima dell'evento l'uomo ha comunicato di soffrire di un'influenza intestinale. Due giorni dopo la consorte, impiegata nella stessa compagnia aerea, ha fatto lo stesso.
Il datore di lavoro, a causa della tempistica sospetta, non ha accettato i giorni di malattia e in seguito ha comunicato i licenziamenti.
Secondo la sentenza la decisione della compagnia aerea è giusta. Questo perché in un primo momento l'uomo ha affermato di essere rimasto a casa a curarsi, mentre in seguito ha dichiarato di essere andato in Sud America nonostante la malattia e ha insistito sul fatto di essere inabile al lavoro.
Il tribunale, così come la compagnia aerea, dubita però dell'esistenza del malanno. È infatti inimmaginabile che una persona afflitta da influenza intestinale intraprenda un viaggio di 24 ore fra treno, aereo e altri trasferimenti. Diverse e-mail provano inoltre in maniera piuttosto evidente che l'uomo non fosse malato.
La corte afferma che le continue menzogne e l'insistenza nel raccontare una storia inverosimile non sono deprecabili solo da un punto di vista morale, ma feriscono anche il rapporto lavorativo in maniera grave, tanto da giustificare il licenziamento.
La vicenda non è però ancora conclusa e un ricorso presso il Tribunale federale è stato già annunciato.
