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BERNAFarmaci inadeguati e somministrati impropriamente nelle case anziani

20.11.17 - 17:59
I ricercatori si dicono preoccupati per la quantità e per il tipo utilizzato. I risultati sono stati inseriti nel Rapporto sui medicamenti 2017
Keystone
Farmaci inadeguati e somministrati impropriamente nelle case anziani
I ricercatori si dicono preoccupati per la quantità e per il tipo utilizzato. I risultati sono stati inseriti nel Rapporto sui medicamenti 2017

BERNA - Nelle case per anziani vengono somministrati in modo improprio farmaci che inoltre potenzialmente non sono adeguati all'età avanzata. È quanto emerge da uno studio sui dati dell'assicurazione malattie Helsana svolto dall'Università e dall'Ospedale universitario di Basilea.

I ricercatori hanno analizzato le fatture (in forma anonima) di Helsana da inizio aprile 2016 a fine giugno 2016. I risultati sono stati inseriti nel Rapporto sui medicamenti 2017 pubblicato oggi sul sito internet dell'assicuratore. I giornali Tages-Anzeiger e Der Bund se ne sono occupati nell'edizione odierna.

Nel rapporto è stato confrontato il consumo di medicamenti soggetti a rimborso da parte dei residenti delle case di riposo con quello degli ultrasessantacinquenni che abitano al loro domicilio. Quest'ultimi assumono in media 5,6 medicamenti al giorno, contro i 9,3 per gli altri.

Dallo studio emerge inoltre che all'85,5% delle persone in casa per anziani vengono somministrati cinque o più farmaci. Spesso questi utenti soffrono contemporaneamente di diverse malattie croniche. Tuttavia, l'elevato uso di medicamenti nasconde rischi e non è sempre la strada giusta nella geriatria, mettono in guardia i ricercatori.

Proprio nelle persone più anziane la politerapia, l'associazione di più terapie, causa un rischio elevato di effetti indesiderati e ospedalizzazioni. E persino un aumento della mortalità. Gli anziani smaltiscono più lentamente le sostanze. «Un accumulo può portare anche a effetti collaterali e intossicazioni», che possono essere mal interpretati e identificati come nuovi sintomi. La conseguenza: la cosiddetta prescrizione a cascata di medicamenti.

I ricercatori si dicono preoccupati anche per il tipo di medicamenti utilizzati, come la quetiapina, una sostanza autorizzata dall'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici (Swissmedic) solo per la cura della schizofrenia o per i disturbi bipolari. Nelle case per anziani, questa viene sovente somministrata in occasione di stato confusionale acuto, agitazione o disturbi del sonno, indica il rapporto. Per il trattamento del delirio è autorizzato un altro farmaco, ma quest'ultimo ha effetti secondari più gravi rispetto ad una piccola dose di quetiapina, che viene dunque preferita.

Le prescrizioni relative alla quetiapina consigliano, tra le altre cose, di ridurre man mano la sua assunzione al più tardi dopo quattro settimane. Una somministrazione prolungata può causare effetti indesiderati. I dati di Helsana mostrano che agli utenti di case di cura ne fanno spesso un uso prolungato. Inoltre, dal 2013 al 2016 il ricorso a questo farmaco è aumentato del 40,6%.

La quetatipina è solo uno dei medicamenti potenzialmente inadeguati somministrati gli anziani. Nel 2016, oltre il 79% dei residenti di case per anziani sono stati trattati almeno una volta con tali farmaci.

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