L'imprenditrice valuterebbe questa opzione «se l’UE ci mettesse sotto pressione»
BERNA - Fa più volentieri l’imprenditrice, crede che «raramente» il Parlamento scelga le persone migliori per il Consiglio federale e non le dispiacerebbe se i suoi elettori trovassero qualcuno «meglio» di lei da mandare a Berna. Ciononostante, Magdalena Martullo-Blocher non disdegnerebbe di candidarsi come consigliera federale «se necessario».
«Abbiamo molti buoni candidati nell’Udc», premette la consigliera nazionale grigionese rispondendo a una domanda del SonntagsBlick che le chiede se voglia candidarsi dopo il possibile ritiro del 67enne Maurer. «Se necessario, se l’UE ci mettesse improvvisamente sotto pressione, prenderei in considerazione il Consiglio federale, altrimenti no», dichiara. «Faccio volentieri l’imprenditrice», aggiunge.
Riguardo ai suoi impegni alla guida di Ems-Chemie, Martullo-Blocher afferma: «Il principio lo conosciamo: nessuno è indispensabile». Nella sua grande azienda, aggiunge, «ogni anno valutiamo dei possibili successori per ogni posizione»: «Nel mio caso è un po' più complesso perché, oltre a essere la capa, sono anche la proprietaria, ma naturalmente una soluzione si troverebbe», assicura.
Nell’intervista al domenicale svizzero tedesco, la figlia di Christoph Blocher traccia un bilancio dei suoi primi due anni di attività al Nazionale e non risparmia le bordate ai partiti borghesi. «Perlomeno abbiamo ottenuto che la richiesta di adesione all’UE venisse ritirata, che non fossero pagati i miliardi per la coesione e che la presentazione degli accordi quadro istituzionali fosse ritardata», dichiara Martullo-Blocher. «Nel complesso con il PPD ci sono difficoltà perché non è costante né deciso - spiega -. Nel PLR, invece, spesso ci sono dissidenti che impediscono di trovare una maggioranza». Solo il PS e l’UDC, conclude, sanno «sempre» cosa vogliono.
Benché suo padre sia stato consigliere federale, Ueli Maurer faccia «un lavoro straordinario» e lei stessa pensi all'esecutivo federale, Martullo-Blocher ha grossi dubbi su come vengono eletti i sette saggi: «Raramente il parlamento sceglie le persone migliori per il governo...», afferma. “E suo padre?”, le chiede il SonntagsBlick. «Eleggendolo lo si voleva calmare, ma non ce l’hanno fatta: era troppo forte», afferma.