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GINEVRALa salute mentale dei migranti è aggravata dalle condizioni d'accoglienza

20.10.17 - 10:57
È il risultato di uno studio di psicologi dopo dieci anni di indagini in questo campo
tipress
La salute mentale dei migranti è aggravata dalle condizioni d'accoglienza
È il risultato di uno studio di psicologi dopo dieci anni di indagini in questo campo

GINEVRA - Le condizioni di accoglienza dei migranti contribuiscono a mantenere o addirittura ad aggravare i problemi psichici di queste persone. È il risultato di uno studio di psicologi ginevrini e neocastellani che hanno effettuato una sintesi di dieci anni di indagini in questo campo.

In particolare, tre ricercatrici delle università di Ginevra (UNIGE) e Neuchâtel (UNINE) hanno sintetizzato una quindicina di studi pubblicati tra il 2007 e il 2017 e condotti in vari paesi europei tra i quali la Svizzera. Ne risulta, tra l'altro, che la sindrome da stress post-traumatico e la depressione sono aggravate, riattivate o addirittura provocate dalle difficili condizioni di accoglienza dei migranti.

Dalla sintesi emerge che l'inasprimento delle condizioni di accoglienza genera incomprensione, esaurimento e disagio psicologico in popolazioni già vulnerabili, precisa Betty Goguikian Ratcliff, della Facoltà di psicologia e delle scienze dell'educazione all'UNIGE, citata stamani in una nota dell'ateneo.

La durata della procedura d'asilo, il timore del rinvio e le esperienza fatte nella fase pre-migrazione creano un fenomeno di usura e mettono a dura prova le capacità di resilienza dei rifugiati, che possono quindi soffrire di varie malattie somatiche (dolori, difficoltà respiratorie, depressione).

«Questi mali somatici sono dolori reali, ma spesso senza motivi fisici. Sono l'espressione di un disagio psicologico significativo, legato ai problemi della migrazione che potrebbero essere in parte evitati migliorando le condizioni di accoglienza», aggiunge Gail Womersley, ricercatrice dell'UNINE, che ha direttamente interrogato i rifugiati in campi ad Atene.

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