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BERNA«L'iniziativa contro il 9 febbraio è superflua»

19.09.17 - 09:45
Secondo il Consiglio nazionale non vi sarebbe pericolo per gli accordi bilaterali dato che il Parlamento è già riuscito ad applicare l'iniziativa "contro l'immigrazione di massa"
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«L'iniziativa contro il 9 febbraio è superflua»
Secondo il Consiglio nazionale non vi sarebbe pericolo per gli accordi bilaterali dato che il Parlamento è già riuscito ad applicare l'iniziativa "contro l'immigrazione di massa"

BERNA - L'iniziativa RASA è superflua poiché il Parlamento è riuscito ad applicare l'iniziativa "contro l'immigrazione di massa" senza mettere in pericolo gli accordi bilaterali con l'Ue. È l'opinione della maggioranza dei deputati che si sono finora espressi al Consiglio nazionale.

Se approvata, l'iniziativa RASA ("Raus aus der Sackgasse", in italiano "Fuori dal vicolo cieco"), che chiede di annullare il risultato della votazione del 9 febbraio 2014, creerebbe solo incertezze e nuove confusioni, ha sostenuto Matthias Jauslin (PLR/AG). Anche un suo rifiuto potrebbe essere interpretato in più modi: una conferma della via scelta dal Parlamento o la richiesta di disdire la libera circolazione delle persone con l'Ue.

«Azioni poco rispettose» - Per Marco Romano (PPD/TI) l'iniziativa RASA rappresenta un utilizzo forzato della democrazia diretta: «simili azioni sono istituzionalmente e politicamente poco rispettose». Invitando i promotori del testo a ritirate l'iniziativa, il ticinese ha affermato che oggi «non ci troviamo più in un vicolo cieco» visto che il Parlamento ha trovato una soluzione compatibile con gli Accordi bilaterali.

La soluzione uscita dalle Camere federale è anche stata legittimata da fatto che il referendum contro la legge d'applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa è fallito, ha sostenuto Nadine Masshardt (PS/BE). Gli iniziativisti hanno avuto il merito di proporre una "rete di sicurezza" nel caso in cui il Parlamento non fosse riuscito a sbrogliare la matassa, ma oggi è diventata superflua, ha aggiunto.

Tre controprogetti - Il Nazionale oggi sarà chiamato anche ad esprimersi su tre controprogetti proposti da altrettante minoranze. La sinistra ha chiesto di approvare quello proposto dai Verdi che vuole modificare l'articolo 121a per fare in modo che la Svizzera gestisca l'immigrazione degli stranieri nel rispetto dei suoi impegni internazionali. Viene anche incoraggiato il ricorso alla forza lavoro indigena togliendo nel contempo ogni riferimento a tetti massimi e contingenti. Gli ecologisti vorrebbero anche iscrivere nella Costituzione le misure accompagnatorie alla libera circolazione, in particolare contro il dumping salariale e il peggioramento delle condizioni lavorative.

Il secondo controprogetto, presentato dai Verdi liberali, è simile al primo ma non fa riferimento alle misure accompagnatorie. Solo il PVL dovrebbe sostenerlo. Per Tiana Moser (PVL/ZH) è necessario modificare la Costituzione per creare sicurezza giuridica.

Il terzo controprogetto è stato presentato dall'UDC. Chiede una modifica delle disposizioni transitorie per esigere la disdetta dell'Accordo di libera circolazione entro 12 mesi. La Confederazione non potrebbe inoltre più concludere trattati internazionali che riconoscano la libera circolazione a cittadini stranieri.

Per Gregor Rutz (UDC/ZH) la situazione attuale è assurda: «la popolazione ha votato una iniziativa, il Parlamento ha approvato una legge d'applicazione che non la rispetta e ora si vuole modificare la costituzione per renderla conforme alla legge adottata; non ha alcun senso!», ha sostenuto lo zurighese. «Per avere la certezza del diritto - ha aggiunto - bisogna applicare quanto chiesto dall'iniziativa, se non è sufficiente basta adottare il controprogetto democentrista che chiede la disdetta della libera circolazione».

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