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SOLETTA«L'età di pensionamento deve rimanere a 60 anni»

05.09.17 - 15:46
Le Guardie di confine chiedono al Governo di fare marcia indietro. E non escludono azioni di sensibilizzazione
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«L'età di pensionamento deve rimanere a 60 anni»
Le Guardie di confine chiedono al Governo di fare marcia indietro. E non escludono azioni di sensibilizzazione

OLTEN - Le Guardie di confine sono sul piede di guerra: l'aumento da 60 a 65 anni per il loro pensionamento non piace ai diretti interessati per i quali la decisione del Consiglio federale «è una vergogna».

Nel corso di un'assemblea tenutasi oggi a Olten sotto gli auspici del sindacato Garanto e dell'associazione del personale Transfair, i circa 120 presenti hanno adottato una risoluzione in cui chiedono al Governo di fare marcia indietro. Nel frattempo non si escludono azioni di sensibilizzazione, hanno avvisato.

Le Guardie di confine giunte nella località solettese rifiutano ogni compromesso: l'età di pensionamento deve rimanere a 60 anni. Nel corso dell'assemblea, diversi impiegati della Confederazione hanno espresso rabbia e frustrazione per una decisione giudicata incomprensibile. Una guardia grigione ha parlato senza mezzi termini, tra gli applausi dei colleghi, di «vergogna» del Consiglio federale.

La risoluzione - In una risoluzione inviata all'esecutivo si legge che non solo l'innalzamento dell'età pensionabile è inaccettabile, ma che tale passo non farà che peggiorare le condizioni di lavoro con rischi accresciuti per la sicurezza e la salute dei diretti interessati.

Il lavoro quale guardia di confine è fisicamente e psicologicamente impegnativo. Orari di lavoro irregolari, turni notturni e durante il fine settimana rendono difficile recuperare dalle fatiche. La conseguenza di simili strapazzi sono spesso disturbi del sonno.

Oltre a ciò, sottolinea la risoluzione, non di rado le guardie devono lavorare con ogni condizione climatica ciò che conduce sovente ai limiti della resistenza fisica. Le mansioni richiedono maggiore impegno dovuto all'aumento dei migranti e del turismo degli acquisti. Il testo enumera anche l'assenza di cooperazione e l'aumento dell'aggressività, fino al contatto fisico, con gli utenti.

Insomma, l'età di pensionamento a 60 anni rappresenta per gli impiegati alle frontiere la linea rossa che il Consiglio federale non può oltrepassare senza mettere a repentaglio la propria reputazione quale datore di lavoro affidabile.

Misure "light" - Sul fronte delle azioni da intraprendere gli animi si sono divisi. Consci del fatto che le guardie di confine non possono né protestare né scioperare, la maggioranza si è decisa per misure "light" volte a sensibilizzare la popolazione sulla condizioni del loro lavoro.

Vi è chi ha proposto, specie rappresentanti della Svizzera romanda e del Ticino, azioni più incisive, come uno sciopero dello zelo. Ma di fronte alle colonne di veicoli che ciò avrebbe causato alle frontiere, e al conseguente malumore della popolazione, si è preferito lasciar perdere e optare per provvedimenti più leggeri. L'importante è mostrare alla popolazione, si è detto, che ne va della loro sicurezza.

La decisione del Consiglio federale di innalzare a 65 anni il pensionamento delle guardie di confine e di tutta una serie di categorie di collaboratori dell'Amministrazione federale risale al giugno scorso. Il Governo ha incaricato i dipartimenti interessati - in primis quello delle finanze da cui dipendono le guardie di confine - di chiarire, entro la metà del 2018, a quali condizioni ed entro quando potranno entrare in vigore le nuove disposizioni

Altre categorie coinvolte - La modifica concerne, oltre alle guardie di confine, gli impiegati del Dipartimento federale degli affari esteri soggetti all'obbligo di trasferimento (diplomatici), quelli della Direzione dello sviluppo e della cooperazione e determinate funzioni in seno all'esercito.

Attualmente questi collaboratori dell'Amministrazione federale vanno in pensione anticipatamente (dai 60 anni) per ragioni di salute, sicurezza o mediche. Per gli impiegati già in servizio verrebbero applicate disposizioni transitorie ancora tutte da elaborare.

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COMMENTI
 

Ben8 6 anni fa su tio
Lavorare fino a 68 anni che comincino loro a dare il buon esempio

Pepperos 6 anni fa su tio
Appunto! Dare un segnale : no avs ( votazione )

navy 6 anni fa su tio
Bisogna dare! Dare il fondo schiena.....Quelli che lavorano, facendo orari assurdi lo devono fare sino al 65mo compleanno per accogliere giovincelli e rifugiati vari che, oltre che pesare sullo stato vantano pretese e sentenziano ancora prima di avere ricevuto........... La politica è allo sbando e piuttosto di ammetterlo continua a prendere misure, misurine, azioni ed azioncine da Monopoly.....forse neanche da Monopoly.

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a navy
quella parte del gioco in cui rischi di perdere
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