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VAUDIn calo i ricoveri per intossicazione alcolica

08.08.17 - 10:30
I casi nel 2014 sono stati poco più di 11mila. Le cifre sono in costante diminuzione dal 2008.
tipress
In calo i ricoveri per intossicazione alcolica
I casi nel 2014 sono stati poco più di 11mila. Le cifre sono in costante diminuzione dal 2008.

LOSANNA - Nel 2014 i pazienti ricoverati in un ospedale svizzero con una diagnosi principale o secondaria di intossicazione alcolica sono state 11'080. Le cifre sono in costante diminuzione dal 2008.

Tuttavia si registra un aumento dei casi tra gli adolescenti e i giovani adulti ospedalizzati, indica un comunicato odierno di Dipendenze Svizzera in merito a uno studio condotto sui ricoveri legati al consumo di alcol. L'associazione ha analizzato le cifre relative al periodo dal 2003 al 2014 sulle ospedalizzazioni in regime stazionario. I trattamenti ambulatoriali non sono inclusi nelle statistiche.

Sempre nel 2014, le persone ricoverate per intossicazione alcolica o dipendenza dall'alcol in un ospedale svizzero sono state 23'313. Nell'8% dei casi si tratta di giovani nella fascia d'età tra 10 e 23 anni, ma la maggioranza si è verificata nelle persone tra i 65 e i 74 anni ed è dovuto in gran parte al fatto che in questi pazienti si è riscontrata anche una dipendenza da alcol.

Un'intossicazione alcolica è una forma estrema di consumo puntuale a rischio (o "binge drinking"), cioè quando un uomo beve almeno cinque bicchieri di alcol (per le donne la quantità è di quattro bicchieri) in un'unica occasione. Questo fenomeno si riscontra principalmente nei giovani tra i 20 e i 24 anni.

Il "binge drinking" - I ricoveri sono in calo, ma il "binge drinking" segue parzialmente un'altra evoluzione. Tra il 2003 e il 2008 il numero di cure stazionarie è notevolmente aumentato, soprattutto tra i giovani. Dal 2008 la percentuale è invece diminuita tornando ai livelli del 2003. «Tuttavia, nel 2014 il numero di cure per la fascia tra i 10 e i 23 anni, è del 26% superiore ai valori del 2003» si legge nella nota.

Le spiegazioni per questa tendenza non sono facili da individuare, sottolinea Dipendenze Svizzera. La frequenza del "binge drinking" dichiarata dai diretti interessati era già aumentata prima del periodo preso in considerazione, mentre almeno dal 2007 in poi è rimasta stabile o è diminuita.

Probabilmente l'aumento delle cure stazionarie registrato a partire dal 2003 è da attribuire a una modalità di consumo sempre più estrema di una parte dei consumatori a rischio, ma anche a una maggior consapevolezza dei pericoli che si corrono in caso di intossicazione alcolica e del conseguente ricovero in ospedale da parte di amici o parenti, scrive l'associazione.

Il calo dei ricoveri riscontrato potrebbe tra l'altro essere dovuto a un passaggio parziale del consumo a rischio in ambito privato e a una maggior tendenza a curare ambulatorialmente le intossicazioni alcoliche.

Dalle ricerche più recenti, rileva l'associazione, è emerso che nei giovani il fenomeno del "binge drinking" compromette lo sviluppo del cervello e causa deficit simili a quelli provocati da una dipendenza da alcol.

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