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GRIGIONIInaugurata da Berset la torre di Origen sullo Julier

31.07.17 - 19:00
Nel suo discorso ha rilevato come lo Julier, in quanto valico, sia una metafora della Svizzera, della sua diversità e della sua apertura
Keystone
Inaugurata da Berset la torre di Origen sullo Julier
Nel suo discorso ha rilevato come lo Julier, in quanto valico, sia una metafora della Svizzera, della sua diversità e della sua apertura

PASSO DELLO JULIER (GR) - Alain Berset ha inaugurato oggi la torre di Origen, teatro effimero posto sul passo dello Julier (GR). Nel suo discorso, il consigliere federale ha lodato la stabilità della Svizzera, che deriva dall'apertura e dal movimento.

Il ministro ha reso omaggio alla nuova struttura, un controprogetto alla classica sala da spettacolo dove lo spettatore sprofonda comodamente nella sua poltrona per ammirare uno spettacolo. La torre ricorda però anche, secondo Berset, che il nostro mondo non deve essere composto solo da spettatori, ma anche da persone che agiscono.

Nel suo discorso, pronunciato nelle quattro lingue nazionali, Berset ha rilevato come lo Julier, in quanto valico, sia una metafora della Svizzera, della sua diversità e della sua apertura. Gli scambi - ha detto - non mettono in pericolo l'identità svizzera, ma la rafforzano.

Il consigliere federale ha anche sottolineato la capacità elvetica di riformare. La stabilità svizzera non è nata dall'immobilismo, secondo il ministro, ma da forze dinamiche.

Berset ha quindi paragonato la torre, alta 30 metri, a quella di Babele, con la differenza che la struttura grigionese ha potuto essere terminata.

L'opera è stata concepita dall'organizzazione che porta il suo nome, Origen. Quest'ultima dal 2005 promuove la forza culturale di una regione trilingue come i Grigioni, organizzando un festival annuale basato soprattutto sul teatro musicale.

La torre-teatro, costruita in due mesi e mezzo e per la cui realizzazione sono serviti circa due milioni di franchi (un altro milione verrà investito nei prossimi mesi per gli adattamenti per l'inverno), funzionerà tutto l'anno e, con le numerose vetrate, si aprirà al paesaggio circostante costituendo una connessione tra cultura e natura.

Si tratta di un progetto effimero - si legge in una nota dell'associazione - che riflette la caducità della vita. La torre, infatti, verrà smantellata a fine 2020 «per sopravvivere solo nei ricordi». Il terreno dell'area verrà rivitalizzato.

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