Il capitano che «non voleva né americani, né i loro soldi» a bordo della sua barca ha voluto correggere il tiro e precisare il motivo del cartello affisso sul molo di Ouchy
LOSANNA - «Sono padre e mi preoccupo per quello che può mettere in pericolo il futuro dei miei figli… e dei vostri». Comincia così la lettera che il capitano “anti-USA” (vedi articolo correlato) ha voluto affiggere vicino alla sua imbarcazione, attraccata al molo di Ouchy, per spiegare la sua scelta di non volere cittadini americani a bordo.
«Quando l’uomo più potente del pianeta ha dato un colpo di spugna agli accordi internazionali firmati da quasi tutti i Paesi sono rimasto esterrefatto, perché la sua motivazione è di preservare gli interessi degli americani a discapito di quelli globali», spiega Olivier Hanggeli, che precisa: «Non ce l’ho con i singoli cittadini, ma con la società che ha dato il potere a un uomo di prendere questo genere di decisioni. So che non rispecchia l’idea di tutti quanti».
Una buona pubblicità, non voluta - La sua provocazione ha permesso di aprire un dibattito assieme ai suoi passeggeri e il numero dei cittadini americani saliti a bordo della sua imbarcazione (che naviga grazie all’energia solare) è stato addirittura maggiore rispetto al solito. Il capitano però puntualizza: «Non ho contattato nessun organo di stampa, né volevo che si creasse un buzz mediatico. Il mio intento non era nemmeno farmi pubblicità, ma solo che si discutesse dell’argomento».
Umiltà e ironia - Hanggeli chiude infine la sua lettera con un velo di ironia: «Se qualcuno era preoccupato per la scomparsa del turismo americano in Svizzera significa che mi dà più importanza di quanto ne abbia. Sono solo un marinaio d’acqua dolce che si è tutt'al più tirato la zappa sui piedi. Saluti soleggiati, “your captain”».