Parla il suo ex allenatore di calcio: «L’ho aiutata, ma da lei neanche un grazie. È il karma»
SARGANS - «Ancora una volta le cose non hanno funzionato, tutto per un vizio di forma». Armin Kekic, ex allenatore di calcio della 18enne Marija Milunovic, è arrabbiato per gli ultimi sviluppi nel caso della giovane ragazza serba espulsa a seguito di una domanda di ricongiungimento familiare inoltrata in ritardo.
Armin Kekic ha spiegato ai microfoni di Radio L che Marija ha lasciato il Liechtenstein e si trova all’estero da lunedì. Marija doveva lavorare come ragazza alla pari presso una famiglia. Ma c’è stato un malinteso: «Visto che la durata del contratto è di un anno, la famiglia ha pensato di avere un anno di tempo per presentare i documenti», ha spiegato Kekic.
«È il karma» - L’uomo si dice molto deluso, ma non solo da come sono andate le cose per la ragazza. «Non ho mai ricevuto un ringraziamento dalla madre di Marija - spiega l’ex allenatore della ragazza -. Nonostante tutto l’impegno che ci ho messo per aiutarla». E aggiunge: «È il karma: quando non dici mai “grazie” per ciò che di buono ti viene dato, a un certo punto ti succede qualcosa di brutto».
Armin Kekic crede che Marija e la madre stiano cercando altre soluzioni, ma lui non è intenzionato a metterci del suo: «Lei ora ha 18 anni, è grande abbastanza. Quello che potevo fare, io l’ho fatto».
Nessuna dichiarazione - I colleghi di 20 Minuten hanno tentato di contattare Marija, sua madre e la famiglia alla pari in Liechtenstein, ma non sono riusciti a ottenere alcun commento. Anche l’avvocato, che ha seguito la vicenda in Svizzera, non ha fornito informazioni in merito alla situazione attuale della ragazza.
Il 6 aprile Marija ha ottenuto un visto per il Principato del Liechtenstein, dove intendeva intraprendere un periodo quale ragazza alla pari a Balzers. Non avendo presentato in tempo i documenti, la ragazza ha però dovuto lasciare anche quel paese e si è recata in Serbia già due volte.