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BERNA7 miliardi per rendere le stazioni accessibili ai disabili

11.05.17 - 17:00
Oggi solo il 35%, con il 64% del volume totale di viaggiatori, sono risultate agibili a persone con mobilità ridotta senza barriere
Keystone
7 miliardi per rendere le stazioni accessibili ai disabili
Oggi solo il 35%, con il 64% del volume totale di viaggiatori, sono risultate agibili a persone con mobilità ridotta senza barriere

BERNA - Diverse imprese ferroviarie rischiano di non riuscire a soddisfare entro i termini previsti, il 2023, le disposizioni della legge sui disabili riguardanti le stazioni. L'Ufficio federale dei trasporti (UFT) emanerà delle istruzioni di pianificazione e stanzierà ulteriori mezzi finanziari.

Entro il 2023, i trasporti pubblici in Svizzera dovranno essere resi accessibili a tutti, conformemente alla Legge federale sull'eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili (LDis), entrata in vigore nel 2004.

In quest'ambito sono già stati registrati progressi rilevanti, sopratutto per quanto concerne il materiale rotabile e l'informazione agli utenti. Nel 2016, circa il 90% dei sistemi d'informazione e dei distributori automatici sono conformi alla legge o sono state adottate soluzioni alternative, ha riferito oggi l'UFT durante una conferenza stampa a Ittigen (BE) esponendo un suo rilevamento.

Da questo emerge che solo il 35% delle stazioni, con il 64% del volume totale di viaggiatori, sono risultate agibili a persone con mobilità ridotta senza barriere, ha aggiunto l'UFT. L'indagine ha evidenziato che per raggiungere l'obiettivo è però necessario che la Confederazione adotti ulteriori misure.

L'UFT sottolinea che «vi è ancora molto da fare, soprattutto per quel che concerne le pensiline», in particolare quelle che si trovano al di fuori delle città. Cantoni e comuni sono responsabili degli adeguamenti. Per rispettare i tempi, lUFT chiederà alle ferrovie di presentare dei programmi di attuazione della LDis, al fine di garantire un modo di procedere unitario.

In base alle istruzioni di pianificazione, le imprese saranno tenute a determinare se gli interventi di rinnovo sono proporzionali agli interessi della LDis o se sono necessarie delle misure di compensazione, sotto forma di collegamenti sostitutivi ad esempio.

La Confederazione dovrà mettere a disposizione più fondi per l'adeguamento delle stazioni. Come annunciato a fine marzo, l'UFT intende chiedere due miliardi di franchi supplementari al Parlamento per gli anni 2021-2024. Nell'attuale mandato di prestazioni sulle infrastrutture tra la Confederazione e le imprese ferroviarie figura già un ammontare di circa due miliardi.

Berna intende inoltre investire tra 0,6-1,8 miliardi di franchi per il risanamento delle principali stazioni (adeguamenti LDis, capacità, sicurezza e ammodernamento) nel quadro dell'ampliamento 2030/35. La procedura di consultazione al riguardo dovrebbe essere lanciata in autunno. Complessivamente gli adeguamenti nelle stazioni consteranno tra i 6 e i 7 miliardi di franchi, afferma l'UST.

Grazie a queste misure, circa tre quarti delle stazioni saranno adattate e potranno essere utilizzate in modo autonomo dalle persone disabili. Il restante quarto, ossia le piccole stazioni in cui transita il 15% dei passeggeri, non è prevista alcuna modifica architettonica. Gli ostacoli dovranno essere superati mediante l'assistenza da parte del personale o collegamenti alternativi.

Infine, per quanto concerne il traffico a lunga percorrenza, una direttiva dell'UFT stabilisce che entro il 2023 almeno un treno all'ora per ciascuna direzione dovrà essere reso agibile alle persone disabili o con limitazioni dovute all'età. Per il resto dei convogli, potranno continuare ad accedervi con l'aiuto del personale. Pertanto occorrerà acquistare nuovo materiale rotabile, afferma l'UFT.

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