Lo svela una ricerca dell'Università di Zurigo. Identificata un'area del cervello, responsabile del comportamento, che è possibile stimolare in modo non invasivo
ZURIGO - L'onestà? Nasce in un'area del cervello (corteccia prefrontale dorsolaterale destra) e la si può accrescere con una piccola stimolazione elettrica indolore applicata dall'esterno (in modo del tutto non invasivo).
È la scoperta di Giuseppe Ugazio e Christian Ruff dell'Università di Zurigo, in un lavoro pubblicato sulla rivista PNAS. «I risultati della nostra ricerca - spiega Ugazio, intervistato dall'ANSA - evidenziano il coinvolgimento della corteccia prefrontale dorsolaterale destra (abbreviata rDLPFC) che governa il comportamento onesto in situazioni in cui l'onestà è in conflitto con interessi personali di natura materiale: nel nostro caso finanziari.
Questo studio dimostra inoltre che la stimolazione elettrica di quest'area influenza l'onestà, ma non altri aspetti del processo decisionale». Ciò suggerisce che l'area è specializzata nel determinare proprio il comportamento onesto.
Un "gioco" per test - Lo studio ha coinvolto circa 300 giovani cui era stato chiesto di partecipare a un "gioco" finanziario. Gli studenti potevano guadagnare qualcosa in più ma solo al prezzo di imbrogliare, quindi di essere disonesti.
Gli esperti hanno usato la tecnica cosiddetta di "stimolazione a corrente diretta" sul cervello dei partecipanti prima che questi dovessero decidere se imbrogliare o meno per guadagnare di più ed è emerso che, aumentando l'attività della rDLPFC, i ragazzi si comportano in modo più onesto, a meno di una predeterminazione a essere disonesti se necessario.
«La nostra ricerca - spiega Ugazio - ha così stabilito che vi è un ruolo causale tra la funzionalità della rDLPFC e il comportamento onesto, dimostrando che aumentando l'eccitabilità dei neuroni in quest'area si può effettivamente diventare più onesti».
«I nostri risultati - conclude - sono un primo importante passo per identificare i processi cerebrali che permettono alle persone di rimanere oneste a fronte di un incentivo materiale che le spingerebbe ad assumere comportamenti disonesti. Questi processi cerebrali potrebbero spiegare differenze individuali nella scelta di un comportamento onesto».