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ZURIGOIncontro privato del partito di Erdogan a Opfikon

11.03.17 - 11:52
Venerdì la polizia argoviese aveva vietato un comizio del deputato Hursit Yildirim
Keystone
Incontro privato del partito di Erdogan a Opfikon
Venerdì la polizia argoviese aveva vietato un comizio del deputato Hursit Yildirim

ZURIGO - Il deputato turco Hursit Yildirim, vicepresidente a Istanbul del partito islamico Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, ieri sera ha partecipato a un incontro, di natura privata, a Opfikon, nelle vicinanze dell'aeroporto di Zurigo, dopo che la polizia argoviese gli ha vietato una manifestazione pubblica a Spreitenbach (AG).

La riunione di ieri sera si è tenuta nella sede dell'associazione padronale turca Müsiad Svizzera. Un portavoce della polizia cantonale zurighese ha confermato all'ats un'informazione del quotidiano svizzerotedesco Blick, che ha riferito dell'incontro. Visto che questa manifestazione non aveva carattere pubblico, la polizia non ha preso alcuna iniziativa.

Dal canto suo, la polizia cantonale argoviese ieri ha deciso di non autorizzare la manifestazione di Spreitenbach per motivi di sicurezza. Dopo un'esame della situazione, è arrivata alla conclusione che vi erano importanti rischi.

Organizzatrice della manifestazione in terra argoviese era l'Unione dei democratici turchi europei, legata all'Akp, che inizialmente prevedeva di organizzare una "festa" in un centro di quartiere a Zurigo. Festa che ieri è pure stata vietata, dalle autorità della città sulla Limmat, proprietaria della struttura.

L'altro ieri l'Hotel Hilton di Opfikon aveva d'altra parte deciso di annullare, sempre per motivi di sicurezza, una manifestazione in programma domani in presenza del ministro turco degli esteri Mevlüt Cavusoglu.

Il Consiglio di Stato del Canton Zurigo aveva invitato il Consiglio federale ad annullare la visita di Cavusoglu, per motivi di sicurezza legati alla campagna per il referendum del 16 aprile sull'introduzione in Turchia della contestata riforma costituzionale che assegnerà maggiori poteri al presidente Erdogan.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha però risposto che la visita del ministro turco «non rappresenta una minaccia particolarmente elevata per la sicurezza interna della Svizzera». Il DFAE ha sottolineato l'importanza della libertà di espressione e ritiene che non «sussistono elementi per giustificare un divieto della visita».

Non limitare diritti fondamentali - Proprio oggi il titolare de DFAE Didier Burkhalter, alla Radiotelevisione romanda, ha detto che non è il caso di limitare i diritti fondamentali; in tal modo si indica chiaramente agli altri Paesi che è importante garantire questo genere di diritti. Se la Confederazione non interverrà per limitare la libertà di espressione, è pero "chiaro" che può adottare misure qualora le condizioni di sicurezza non fossero garantite, ha aggiunto Burkhalter. Al ministro Cavusoglu potrebbe allora venir impedito di recarsi dove aveva previsto, o di fare ciò che aveva previsto. La situazione è tenuta costantemente sotto controllo.

Lo scorso anno - ha detto ancora il capo del DFAE - abbiamo lasciato i leader curdi liberi di esprimersi in Svizzera e anche i leader turchi dovono poterlo fare nell'ambito del referendum del 16 aprile sulla riforma della Costituzione, che è molto importante per il futuro del Paese.

Nella trasmissione Samstagsrundschau della radio svizzerotedesca SRF, registrata ieri a mezzogiorno ma messa in onda oggi, la segretaria di Stato del DFAE Pascale Baeriswyl ha precisato le argomentazioni che hanno indotto la Confederazione a pronunciarsi contro un divieto della visita di Cavusoglu. L'aspetto centrale è rappresentato dal fatto che non vi è alcuna base costituzionale per una tale proibizione. Invece la legge fondamentale accorda molta importanza alla libertà d'opinione.

Per impedire la visita del ministro turco, il Consiglio federale avrebbe dovuto basarsi sul diritto di necessità. Ma ciò avrebbe costituito un precedente e in seguito il governo avrebbe dovuto pronunciarsi sull'autorizzazione di ogni visita di ministri stranieri. Se la situazione dovesse diventare più critica, il Consiglio federale potrebbe tornare sulla decisione, ha comunque aggiunto la segretaria di Stato.

Ancora non si hanno notizie sulla ricerca di un luogo alternativo dove si potrebbe tenere la visita del ministro turco, che a Zurigo vorrebbe incontrare il console generale turco, responsabile per la Svizzera e l'Austria, e parlare con membri della comunità turca che risiedono nella Confederazione.

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