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SAN GALLO UTP: «I bus a lunga percorrenza sono una minaccia»

21.02.17 - 15:34
Secondo Ueli Stückelberger la concorrenza non spingerebbe le FFS ad essere più efficienti
UTP: «I bus a lunga percorrenza sono una minaccia»
Secondo Ueli Stückelberger la concorrenza non spingerebbe le FFS ad essere più efficienti

SAN GALLO  - I pullman stranieri a lunga percorrenza potrebbero diventare una seria minaccia: lo sostiene il direttore dell'Unione dei trasporti pubblici (UTP) Ueli Stückelberger, che chiede alla Confederazione di applicare in modo restrittivo la legge.

«Quale complemento del trasporto pubblico singoli bus sulla lunga distanza vanno bene, ma come concorrenti sono problematici», afferma Stückelberger in un'intervista pubblicata oggi dalla Luzerner Zeitung e dal St. Galler Tagblatt. «Metto in guardia da una possibile valanga: la Svizzera deve riflettere bene se vuole due sistemi paralleli. Chi risponde affermativamente a questo quesito non deve poi aspettarsi che il trasporto pubblico copra i suoi costi».

Il cliente è molto sensibile ai prezzi, continua il 47enne. «Non possiamo e non vogliamo alzare continuamente le tariffe. Altrimenti i passeggeri se ne vanno. È contraddittorio quando la politica si aspetta da noi che facciamo pagare maggiormente l'infrastruttura agli utenti e nel contempo si autorizzano bus a buon mercato. Nel traffico regionale e in quello a lunga percorrenza la Svizzera dispone, con l'orario cadenzato, di un'eccellente offerta, che dobbiamo curare«.

«Non abbiamo paura della concorrenza sul piano della qualità. Ma quanto maggiore è la differenza di prezzo, tanto più la gente prende in considerazione l'offerta di qualità inferiore», osserva Stückelberger. A suo avviso non bisogna sottovalutare questo aspetto, soprattutto nel segmento molto sensibile dei viaggi di piacere.

Ma la concorrenza non spingerebbe le FFS ad essere più efficienti? «No, non lo credo», risponde il direttore dell'UTP, una cooperativa cui oggi sono affiliate 127 società di trasporto, che coordina il settore e lo rappresenta nei confronti del mondo politico, delle autorità e del pubblico. «Le aziende di trasporto sono efficienti e fanno già oggi sforzi per diventarlo ancora di più».

Stückelberger si dice però conscio del fatto che giuridicamente sarà difficile impedire l'arrivo di questi pullman. «Non vogliamo una proibizione, bensì che la Confederazione applichi con rigore la legge». Secondo le normative vigenti i veicoli che effettuano trasporti internazionali di persone non possono condurre passeggeri fra due punti situati nel territorio nazionale: è il cosiddetto divieto di cabotaggio. Per l'ex giurista presso il l'Ufficio federale dei trasporti (UFT) abolire questo principio farebbe nascere una concorrenza sleale.

«Una società di autobus che paga salari stranieri e trasporta i passeggeri da Francoforte a Zurigo e Basilea è in grado di operare con costi assai diversi di quelli delle ferrovie elvetiche. Gli autobus stranieri a lunga percorrenza sarebbero una vera minaccia, in particolare nel settore sovvenzionato dei trasporti regionali». Stückelberger fa l'esempio della Ferrovia retica e dell'impatto che potrebbe avere un bus che dalla Germania andasse a St. Moritz con una delle fermate intermedie a Coira.

Il tema dei pullman è di stretta attualità con lo sbarco in Svizzera di FlixBus, l'operatore tedesco che l'anno scorso ha trasportato un milione di passeggeri. L'azienda fondata nel 2011 sta valutando anche la possibilità di richiedere una concessione per poter trasportare passeggeri fra due località elvetiche. Attualmente non vi è però ancora una richiesta concreta, ha indicato all'ats il portavoce dell'UFT Gregor Saladin. Ha invece avanzato la sua domanda - prima e finora unica impresa a farlo - l'azienda Domo-Reisen di Glattbrugg (ZH).

In realtà oggi vi sono già parecchi passeggeri che salgono e scendono in Svizzera con i pullman di FlixBus. Queste persone non possono essere multate: semmai dovrebbe essere sanzionato il trasportatore. E gli autisti non possono impedire a un viaggiatore di lasciare il veicolo: sarebbe coazione, argomenta la ditta.

I bus sono molto gettonati dalle fasce della popolazione per cui il treno sembra essere diventato troppo caro e quindi sono disposte a viaggiare in modo più lento, magari rimanendo anche in coda. In compenso gli spostamenti costano assai meno, anche se si è costretti a comprare un biglietto per una città straniera che poi - scendendo in Svizzera - sarà utilizzato solo parzialmente.
 
 

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