GINEVRA - Il Coordinamento intercomunitario contro l'antisemitismo e la diffamazione (CICAD) ha registrato nel 2016 nella Svizzera romanda 153 atti antisemiti, di cui cinque sono considerati seri e uno grave.
Quest'ultimo riguarda un'aggressione avvenuta a Ginevra contro un ebreo, che è stato schiaffeggiato e insultato a causa della sua appartenenza religiosa, rileva il rapporto pubblicato oggi.
Buona parte dei 153 atti censiti - il 42% - fa riferimento all'esistenza di un "complotto ebreo mondiale", mentre il 20% interessa le teorie negazioniste. Il 22% è rappresentato dalle teorie antisemite di stampo classico.
Mentre in cifre il numero delle manifestazioni antisemite è in diminuzione in confronto al 2015, quando ne erano state registrate 164, rispetto all'anno precedente è stata costatata una forte progressione dei casi rilevati nelle reti sociali.
La principale preoccupazione attuale della CICAD è tuttavia rappresentata dal jihadismo. In quest'ambito sono stati segnalati otto incidenti "problematici" dal profilo della sicurezza a prossimità di luoghi frequentati dalla comunità ebrea.
Un'altra preoccupazione di primo piano è costituita dalle attività dei movimenti estremisti di destra, in progressione l'anno scorso. Questi gruppi ricorrono ampiamente alle reti sociali: il 68% degli atti antisemiti registrati in questi canali proviene da attivisti di estrema destra.
Per prevenire l'antisemitismo, la CICAD promuoverà uno studio su scala nazionale, volto a valutare la presenza di pregiudizi razzisti e antisemiti fra i giovani. Proporrà anche in futuro i viaggi di studio a Auschwitz, destinati ai liceali e ai loro insegnanti.