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BERNALa crescita della popolazione attiva si fermerà nel 2020

19.09.16 - 14:53
Secondo le simulazioni solo ipotizzando un saldo migratorio sul lungo termine di 50mila persone all'anno la popolazione attiva registrerebbe una crescita positiva
La crescita della popolazione attiva si fermerà nel 2020
Secondo le simulazioni solo ipotizzando un saldo migratorio sul lungo termine di 50mila persone all'anno la popolazione attiva registrerebbe una crescita positiva

BERNA - La crescita della persone attive rallenterà nei prossimi anni e si fermerà nel 2020 a causa dell'invecchiamento della popolazione, secondo il "Monitor Svizzera" del Credit Suisse pubblicato oggi. Questo anche ipotizzando una limitazione moderata della migrazione.

«Anche presupponendo che il saldo migratorio si stabilizzi, a partire dal 2030, a 40'000 persone all'anno, il che corrisponde alla media degli ultimi 35 anni, al più tardi a partire da questo momento la popolazione attiva non crescerà più», indica la banca numero due in Svizzera.

Se l'immigrazione netta ammontasse nei prossimi anni mediamente solo a 20'000 persone all'anno, la popolazione attiva incomincerebbe a calare dal 2019. Solo ipotizzando un saldo migratorio sul lungo termine di 50'000 persone all'anno la popolazione attiva registrerebbe una crescita positiva fino al 2040. Ma, anche in quest'ultimo scenario, rallenterebbe dall'attuale 1% allo 0,3%.

«L'effetto dell'immigrazione, in altre parole, può alleviare leggermente le ripercussioni dell'invecchiamento demografico sul potenziale della forza lavoro, ma non lo può compensare», indica il Credit Suisse.

Una soluzione consisterebbe nell'incremento della partecipazione di donne e persone anziane al mercato del lavoro.

Secondo le simulazioni della grande banca, la partecipazione al mercato del lavoro delle donne, a seconda dello scenario, dovrebbe crescere tra 0,6 e 6,1 punti percentuali e si attesterebbe quasi al livello degli uomini. Se si rapporta questo incremento all'attuale popolazione femminile in età da lavoro, ciò equivarrebbe a un aumento delle donne attive compreso indicativamente tra 20'000 e 195'000 unità.

Se la compensazione ricadesse esclusivamente sui dipendenti più anziani tra i 60 e i 74 anni, la quota d'occupazione per le donne dovrebbe crescere tra i 4,9 e 14,9 punti percentuali, mentre per gli uomini tra i 6,7 e i 21,3 punti percentuali. Quindi, nel 2025, oltre la metà degli uomini e più di un terzo delle donne compresi in questa fascia d'età dovrebbero essere ancora attivi sul mercato del lavoro, secondo il Credit Suisse.

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