Per far fronte a un presente instabile e ricco di minacce gli agenti dovrebbero essere armati come negli aeroporti. Il problema? È illegale
LUCERNA - Le FFS avrebbero chiesto all'Ufficio federale del trasporti (Uft) se in futuro potrebbe essere possibile dotare gli agenti di polizia ferroviaria con armi a ripetizioni e taser stordenti. A riportarlo è la Neue Luzerner Zeitung nell'edizione di giovedì. Non è la prima volta che succede, infatti, secondo quanto riportato da 20 Minuten, lo avrebbe già fatto nel 2015.
«Si tratta solo di una domanda sulla fattibilità», ha puntualizzato il portavoce delle FFS Reto Schärli, «non vi è ancora stata una richiesta ufficiale». L'intenzione delle FFS, quindi, parrebbe essere quella di voler equipaggiare gli agenti che pattugliano stazioni come quelli che presiedono gli aereoporti.C'è un problema però: attualmente una cosa del genere non è prevista dalla legge.
Stando al regolamento sulla sicurezza delle imprese di trasporto pubblico questa possibilità è tassativamente vietata: «Armi automatiche e dispositivi incapacitanti sono esclusi», conferma il testo ufficiale. Le FFS questo lo sanno bene: «Nessun acquisto di questo tipo di armi è previsto, per ora».
Attualmente la polizia ferroviaria è dotata di una pistola, un manganello e spray al pepe. In casi eccezionali possono anche utilizzare uno speciale fucile lanciatore multifunzionale (gas lacrimogeno, proiettili di gomma, ecc...).
E per quanto riguarda il tazer? Stando al Neue Luzerner Zeitung in seguito alla tragedia di Salez (SG) gli agenti delle FFS starebbero già effettuando dei test con gli storditori elettrici. «Non è corretto», ha puntualizzato Schärli a 20 Minuten, «abbiamo semplicemente visionato i dispositivi di questo tipo utilizzati da altre forze di sicurezza e questo non ha nulla a che vedere con l'incidente di San Gallo».