90 giorni all'estero senza pensieri per i cittadini europei. La Confederazione teme però che gli operatori svizzeri finiscano sotto pressione
BERNA - La Commissione europea fa sul serio: a partire da metà 2017 gli utenti di telefonia mobile dovranno poter telefonare e navigare in internet all’estero senza costi aggiuntivi per 90 giorni l’anno. «La Svizzera deve seguire l’esempio dell’Ue», chiede a tal proposito la consigliera nazionale Elisabeth Schneider-Schneiter (Ppd/BL). Già in giugno la deputata aveva sollecitato il Consiglio federale a ridurre i costi di roaming. Proposte simili tuttavia, provenienti sia da destra che da sinistra, erano rimaste inascoltate già in passato. La Confederazione prevede, è vero, alcune misure contro le tariffe di roaming «eccessivamente elevate», ma non è chiaro in cosa consistano.
Il sorvegliante dei prezzi Stefan Meierhans chiede dal canto suo che la politica ancori nella legge delle tariffe massime. Inoltre, i clienti dovrebbero avere la possibilità di concludere in maniera semplice un contratto di roaming con qualsiasi operatore.
Swisscom sottolinea, invece, che i prezzi sono già diminuiti e che dallo scorso anno i servizi di roaming sono compresi negli abbonamenti Infinity. «Non riscontriamo la necessità di una ulteriore regolamentazione», dichiara la portavoce Annina Merk.
Al contrario della Svizzera, l’Ue regolamenta sia i prezzi per i clienti che quelli a cui gli operatori di telefonia mobile devono acquistare i servizi di roaming. Secondo la Confederazione gli operatori svizzeri rischiano così di finire sotto pressione se dovessero offrire tariffe di roaming simili all’Ue nonostante gli alti prezzi di acquisto.