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SAN GALLORadio-TV: alberghi, ospedali e prigioni pagheranno i diritti d'autore

14.07.16 - 14:20
La sentenza stabilisce inoltre che la tassa sarà retroattiva, a partire dal 2013
TiPress
Radio-TV: alberghi, ospedali e prigioni pagheranno i diritti d'autore
La sentenza stabilisce inoltre che la tassa sarà retroattiva, a partire dal 2013

SAN GALLO - Gli alberghi, gli ospedali, le prigioni e i proprietari di case o di appartamenti di vacanza devono pagare una tassa sui diritti d'autore per la ricezione di programmi radio-tv nelle loro camere. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha respinto un ricorso di Gastrosuisse che chiedeva di esserne esentata.

Stando a una sentenza resa pubblica oggi, il prelievo della tassa può inoltre essere retroattivo, a partire dal 2013.

Quando il cliente di un hotel, il paziente di un ospedale, il detenuto o la persona che affitta una casa di vacanza ascolta la radio o guarda la televisione, consuma un prodotto e per questo deve versare una tassa sui diritti d'autore, hanno sottolineato i giudici del TAF.

Accordo difficile - Nel 2014, il Tribunale amministrativo federale aveva già stabilito che i gestori di questo tipo di alloggi sono tenuti a versare una tassa per l'utilizzo di apparecchi radiofonici e televisivi.

In seguito a questa decisione la federazione del settore alberghiero e della ristorazione, Gastrosuisse, e quella degli albergatori Hotelleriesuisse, non erano riuscite a trovare un accordo con le società di gestione dei diritti d'autore (SSA, SUISA, Suissimage e Swissperform) sull'ammontare della tassa. Il contenzioso riguardava anche la retroattività a partire dal 2013.

Ora il TAF ha confermato la tariffa approvata dalla Commissione arbitrale federale per la gestione dei diritti d'autore (CAF), che si basa sul numero di autorizzazioni di recezione di cui dispone ogni gestore. Il TAF ha inoltre giudicato opportuno il prelievo di una tassa a titolo retroattivo in determinate circostanze.

Analogia con l'Unione europea - Già nel 2008, la CAF aveva comunicato ai partner della convenzione tariffale che essi avrebbero dovuto pagare una tassa sui diritti d'autore analogamente a quanto avviene nell'Unione europea.

Stando ai giudici sangallesi, gli autori del ricorso, e tutto il settore alberghiero e della ristorazione, hanno dunque avuto oltre quattro anni di tempo per prepararvisi.

La sentenza può ancora essere impugnata davanti al Tribunale federale. Gastrosuisse ha indicato all'ats che l'esaminerà approfonditamente prima di presentare un eventuale ricorso.

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