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BERNALa foto di un morto non può essere ripresa da Internet senza l'autorizzazione della famiglia

14.07.16 - 13:12
Il Consiglio della stampa lo ricorda accogliendo parzialmente un reclamo
La foto di un morto non può essere ripresa da Internet senza l'autorizzazione della famiglia
Il Consiglio della stampa lo ricorda accogliendo parzialmente un reclamo

BERNA - Internet non è un «self service» di fotografie di private persone. Il Consiglio della stampa lo ricorda al «Blick» e a «Blick.ch» accogliendo parzialmente un reclamo. La notizia pubblicata da entrambi il 23 settembre 2015 si riferiva a un incidente avvenuto durante una manovra militare in cui aveva trovato la morte un milite che frequentava il corso di ripetizione. Nel servizio pubblicato figuravano le foto del soldato deceduto e del comandante in capo dell'Esercito, André Blattmann. Un reclamo è giunto al Consiglio della stampa il giorno stesso della pubblicazione, indicando che la foto del milite era stata ripresa dal sito Internet di una società di ginnastica in cui la vittima era attivo. La pubblicazione non sarebbe di alcun interesse pubblico. Il legale del «Blick» e di «Blick.ch» fa valere che la ripresa della foto era stata autorizzata dal club e che un morto non può avere una sfera privata da tutelare secondo l'etica dei media.

Il Consiglio della stampa ribadisce la posizione assunta dopo l'incidente del torpedone accaduto presso Sierre (presa di posizione 73/2012): ricavare le foto delle vittime da Internet è lecito se le famiglie lo consentono esplicitamente. La ricerca di informazioni e di immagini in un sito è certamente lecito, ma per la pubblicazione delle foto l'assenso della società sportiva non basta. Dal servizio pubblicato il 23 settembre risulta che i colleghi del «Blick» si erano intrattenuti con i parenti della vittima, che l'articolo del resto citava. In quella occasione, il giornalista avrebbe potuto chiedere il permesso di usare la foto e in caso di diniego avrebbe potuto rinunciarvi.

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