Il direttore dell'Ufficio federale delle strade ha descritto il sistema che potrebbe rimpiazzare l'autocollante sui nostri parabrezza
BERNA - Solamente pochi giorni fa, l'Ufficio federale delle strade ha reso pubblica l'intenzione di voler estendere a livello nazionale il limite degli 80 km/h in autostrada durante le ore di punta, al fine di ridurre il traffico. Anche la possibilità di aprire al traffico le corsie di emergenza, attorno ai principali centri urbani, è stato preso in considerazione. Secondo quanto riferito dal Blick nella sua edizione odierna, Berna sembra però intenzionata ad affontare il problema passando attraverso il portafoglio degli automobilisti.
Secondo quanto spiegato da Jürg Röthlisberger, direttore dell'USTRA, la vignetta autostradale potrebbe essere abbandonata e sostituita da un tachigrafo che registrerà la distanza percorsa in Svizzera. Una soluzione simile a quella già utilizzata sui veicoli pesanti. «È una soluzione possibile» ha affermato il direttore dell'USTRA.
Una tassa al km? - «Nel concreto, vorremmo rimpiazzare la vignetta con una tassa al km» ha sottolineato Röthlisberger, che definisce il traffico nelle ore di punta al pari di una «merce rara a prezzi vergognosamente bassi». I prezzi di riferimento sarebbero in ogni caso molto bassi, nell'ordine degli 0,4-0,5 centesimi al km, e non dovrebbero comportare una spesa superiore ai 40 franchi della vignetta agli automobilisti (tenendo conto della media di 9mila km percorsi all'anno in Svizzera per persona). Una soluzione possibile ma che presenta ancora «qualche incertezza giuridica legata alla protezione dei dati».
Bisogna quindi temere un livello di sorveglianza in stile «Grande Fratello»? Per il direttore dell'USTRA si tratta di paure infondate e cita l'esempio di Axa Winterthur, che offre ai suoi assicurati riduzioni dei premi se accettano di installare a bordo dei propri veicoli dispositivi del tutto simili, che registrano data, ora, velocità e strada.
È la fine dei radar? - L'avvento di una simile tecnologia su tutte le automobili, capace di controllare la velocità, determinerà quindi la scomparsa dei radar? Jürg Röthlisberger ammette che si tratta di una situazione «tecnicamente possibile», sottolineando però la sua totale «contrarietà nei confronti di un tale livello di sorveglianza».