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Lo ha stabilito il Tribunale Federale, che si è rifiutato di accrescere l'obbligo della Confederazione in questa materia
LOSANNA - Cantoni e comuni sono tenuti a farsi carico di gran parte dei costi di risanamento degli stand di tiro. Il Tribunale federale si è rifiutato di accrescere l'obbligo della Confederazione in questa materia.
I giudici di "Mon Repos" hanno confermato la giurisprudenza secondo cui la Confederazione non è direttamente responsabile dell'inquinamento del terreno derivante dal piombo dei proiettili durante il tiro obbligatorio fuori dal servizio militare. Hanno così annullato una sentenza del Tribunale amministrativo zurighese.
Stando alle norme federali, la Confederazione non può essere ritenuta "diretta perturbatrice" per l'inquinamento da piombo e non è quindi tenuta ai costi di risanamento. Il Tribunale Federale si basa su una sentenza di principio del 2005 e sottolinea che se il tiro obbligatorio è previsto dal diritto federale, la sua organizzazione, così come la costruzione e la gestione degli impianti, spetta ai Cantoni e ai comuni.
Spetta inoltre ad essi prevenire eventuali danni all'ambiente. Contrariamente a quanto deciso dalla giustizia zurighese, non esiste una ragione seria e obiettiva di rivedere la giurisprudenza, dice il TF.
I Cantoni ricevono un contributo forfettario prelevato dal fondo federale per i siti contaminati. Nel caso in esame si tratta di un'indennità pari al 40% dei costi di risanamento che è stata versata dall'ufficio federale dell'ambiente al canton Zurigo nel 2011.
