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L'artista scomparso lascia una fortuna da oltre 135 milioni di sterline, ed è destinata a crescere
LOSANNA - David Bowie non è stato solo un artista poliedrico e uno dei cantanti più influenti della sua generazione, ma anche un investitore molto bravo a fare soldi.
Il cantante scomparso lo scorso 10 gennaio ha lasciato dietro di sé una fortuna stimata attorno ai 135 milioni di sterline (oltre 190 milioni di franchi), incluse proprietà di lusso e diritti d’autore.
Molta parte di questo gruzzolo si trova su conto svizzero presso HSBC. Non è un caso, insomma, se Bowie aveva la residenza nel canton Vaud dalla metà degli anni ’70.
Già negli anni '80 aveva istituito la società “Isolar Enterprises”, sotto consiglio di Bill Zysblat, già al lavoro per Sting, Rolling Stones e U2.
E dopo essersi fatto fregare dal suo manager aveva ricontrattò con Emi: 17 milioni di dollari per il disco “Let’s Dance” (sette milioni di copie vendute). Era l'inizio di un grande impero.
Nel 2000 aveva istituito la banca on line “Bowiebanc”, con la faccia sulla carta di credito, quindi creato il provider “BowieNet”.
Oltre agli enormi incassi dei tour (120 milioni di sterline per “Glass Spider”, 41 milioni di sterline per “The Reality”), Bowie ha investito in un attico a Manhattan, in una ex fabbrica di dolci da quasi tre milioni di sterline (oggi ne costa oltre sette), vari appartamenti a Soho, comprati e rivenduti sempre con profitto, villona con ettari di terreno vicino Woodstock, casa a Londra, nella ricca zona chiamata “The Boltons”, magione in Svizzera (vedi foto) e resort per le vacanze sull’isola di Mustique, venduto per oltre tre milioni di sterline.
Per non parlare di quanto incasserà ora, visto che i suoi dischi (non solo l'ultimo “Blackstar”) sono schizzati in testa alle classifiche.
