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BERNAI contadini svizzeri si ribellano: "No alle misure di risparmio"

19.11.15 - 12:18
La prossima settimana i rappresentanti del settore scenderanno quindi in strada per far sentire la loro voce contro i tagli pianificati nell'agricoltura dal Consiglio federale
I contadini svizzeri si ribellano: "No alle misure di risparmio"
La prossima settimana i rappresentanti del settore scenderanno quindi in strada per far sentire la loro voce contro i tagli pianificati nell'agricoltura dal Consiglio federale

BERNA - L'Unione svizzera dei contadini (USC) si oppone con forza alle misure di risparmio pianificate nell'agricoltura dal Consiglio federale. La prossima settimana i rappresentanti del settore scenderanno quindi in strada per far sentire la loro voce, ha detto il presidente dell'USC Markus Ritter all'assemblea dei delegati odierna a Berna.

Dall'ultima riforma,"il mondo agricolo ha assunto le responsabilità che gli sono state assegnate dalla politica, il Consiglio federale invece non ha rispettato i patti". Le decisioni finanziarie prese adesso dal governo sono "la goccia che ha fatto traboccare il vaso", ha detto Ritter, rieletto nel Consiglio nazionale (PPD/SG), ribadendo le critiche già esternate la scorsa settimana.

Concretamente, nel budget 2016 i risparmi previsti per l'agricoltura ammontano a 94 milioni di franchi. Il settore primario sarebbe dunque l'unico a dover fare i conti con un'effettiva riduzione dei mezzi pubblici.

I contadini poi trovano particolarmente dolorosi i risparmi di 800 milioni di franchi nell'ambito del credito quadro 2018-2021. "Non chiedo la carità. Assolutamente no. Mi aspetto solamente che Johann Schneider-Ammann (ministro dell'economia ndr) si comporti come un uomo di parola e mantenga le promesse fatte", ha detto il presidente dell'USC.

Affermando che questi tagli possono essere compensati con un aumento della produttività, il governo fa un affronto al duro lavoro dei contadini, ha dichiarato ancora Ritter. A suo avviso, i lavoratori nel settore agricolo hanno bisogno di stabilità dopo quasi due decenni di adattamenti incessanti. Una battaglia non si vince se si è pronti a morire, ma a battersi, ha esclamato.

Le speranze del presidente dell'USC sono adesso riposte nel Parlamento. Dopo le elezioni di ottobre la rappresentanza del settore, con 30 consiglieri nazionali e agli Stati, è praticamente pari a quella della scorsa legislatura. Ciò offre la possibilità di correggere la strada intrapresa dal Consiglio federale.

Per sostenere la loro posizione, l'organizzazione contadina invita il mondo agricolo a manifestare a Berna il 27 novembre, alla vigilia della sessione invernale delle Camere, per ricordare al governo "le promesse e il dovere, fissati nella Costituzione".

Inoltre, l'organizzazione fa affidamento anche sull'iniziativa popolare "Per la sicurezza alimentare" depositata l'anno scorso con 150'000 firme.

Il testo che chiede alla Confederazione di rafforzare l'approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari provenienti da una produzione indigena sostenibile è ora davanti al Parlamento. Il Consiglio federale, che ha rinunciato a un controprogetto, raccomanda di respingerla.

Qualunque sia la decisione delle Camere federali, gli agricoltori confidano nel popolo svizzero. Ritter cita un recente studio secondo il quale quasi il 70% degli interpellati ritiene il lavoro dei contadini importante e lo apprezza.

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