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CILE / SVIZZERA“Stai bene? Dillo a Facebook”

18.09.15 - 08:45
La nuova funzione Safety Check, attivata ieri in Cile, non viene usata dal Dfae. Quando si tratta di rintracciare i turisti svizzeri, però, Berna non è digiuna di social
“Stai bene? Dillo a Facebook”
La nuova funzione Safety Check, attivata ieri in Cile, non viene usata dal Dfae. Quando si tratta di rintracciare i turisti svizzeri, però, Berna non è digiuna di social

BERNA - Almeno otto persone hanno perso la vita e ben un milione sono state evacuate a causa del terremoto di magnitudo 8,4 Richter che mercoledì sera ha fatto tremare il Cile. Per accertarsi della sorte delle persone coinvolte gli utenti di Facebook hanno avuto a disposizione per la seconda volta la nuova funzionalità Safety Check, attivata per la prima volta dal social per il sisma in Nepal. Molti nell’area intorno all’epicentro Illapel, a nord di Santiago, hanno così risposto “Sto bene” a Facebook, che si preoccupava automaticamente per loro al fine di rassicurare gli amici online.  

A Berna la nuova funzionalità del social non ha ancora attirato l’attenzione del Dipartimento federale affari esteri (Dfae), che non la usa per accertarsi delle sorti degli svizzeri in una regione di crisi. Anche la rete consolare, tuttavia, di tanto in tanto sfrutta i social: «Possono essere utilizzati per raccogliere informazioni sulle persone cercate – spiega la portavoce del Dfae Carole Wälti –, ma ciò non avviene sistematicamente». Normalmente il Dipartimento si affida al registro degli svizzeri all’estero (residenti permanenti) e al sistema Itineris (svizzeri in viaggio) per trovare i nomi e i dati di contatto dei confederati che si trovano in una determinata area di crisi e contattarli. I turisti che non si siano registrati su Itineris possono essere cercati su segnalazione della famiglia o di conoscenti e, in questo caso, il Dfae inserisce i loro dati in uno speciale sistema di ricerca che rende disponibili queste informazioni nelle zone colpite.

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