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ZURIGOUn'ondata d'infezioni di epatite C minaccia la Svizzera

27.07.15 - 10:52
"Debellare l'epatite entro il 2030" è l'obiettivo degli esperti in occasione della Giornata Mondiale della lotta contro questa malattia
Tipress
Un'ondata d'infezioni di epatite C minaccia la Svizzera
"Debellare l'epatite entro il 2030" è l'obiettivo degli esperti in occasione della Giornata Mondiale della lotta contro questa malattia

ZURIGO - Circa 80'000 persone sono attualmente affette in Svizzera da epatite C e 24'000 da epatite B, ma la metà non sa di esserlo in mancanza di sintomi. Lo afferma un gruppo di esperti in un comunicato odierno, aggiungendo di aspettarsi un forte aumento di gravi malattie del fegato nei prossimi anni.

Il Gruppo di esperti svizzeri in epatiti virali (SEVHep) sta elaborando dall'inizio del 2014 una strategia per eliminare l'epatite virale entro il 2030 in Svizzera, si legge nella nota, diramata alla vigilia della Giornata mondiale contro l'epatite.

L'epatite C è spesso percepita come una malattia di drogati. Negli anni Ottanta il 60-80% dei neoinfettati erano effettivamente consumatori di droghe. L'infezione avviene per lo più per via sanguigna, in particolare a causa dello scambio di siringhe, più raramente durante rapporti sessuali o per trasmissione da madre a figlio.

Molte delle persone affette da epatite C, tra le 50'000 e le 70'000 secondo le stime, hanno assunto tuttavia il virus per altra via, per esempio tramite tatuaggi o piercing effettuati con strumenti non bene sterilizzati o tramite sangue conservato, prima che questo fosse testato alla ricerca di virus, a partire dal 1990.

La malattia può evolvere nel corso degli anni o dei decenni in una cirrosi, o anche in un cancro del fegato. Essa è la prima causa di trapianto del fegato. Il numero di decessi dovuti all'epatite è superiore a quello delle morti causate dall'HIV, il virus dell'Aids, rileva il SEVHep, che riunisce medici, rappresentanti dei pazienti, professionisti del settore sanitario, autorità e rappresentanti degli "ambienti particolarmente colpiti".

"L'epatite ha un impatto comparabile all'HIV sulla salute pubblica", afferma Philip Brugmann, presidente del Gruppo di esperti, citato nella nota: "Bisogna dunque affrontarlo globalmente, come si è fatto con l'HIV".

Un progetto di strategia è stato messo a punto per la giornata mondiale del 28 luglio contro l'epatite, con una prima campagna nazionale intitolata "Epatite: conoscete l'ABC?" e sostenuta da "oltre 70 personalità" del mondo culturale, politico (nella nota è citata anche la consigliera nazionale ticinese socialista Marina Carobbio) e artistico. Suo perno e il sito web (in tedesco e francese) http://www.hepatitis-schweiz.ch.

Nei giorni scorsi si è appreso che, per la prima volta in Svizzera, l'ospedale cantonale di San Gallo ha vaccinato un paziente contro l'epatite C. Questo nuovo vaccino si basa su un principio diverso rispetto a quelli convenzionali ed è sopratutto destinato a proteggere le persone infette dall'HIV, le cui conseguenze sono generalmente più gravi. Tale vaccino viene testato dal 21 luglio nel quadro di uno studio europeo diretto dall'Università di Oxford denominato PEACHI, ha indicato una nota del nosocomio.

A livello mondiale circa 400 milioni di persone vivono con una epatite virale e ogni anno 1,4 milioni ne muoiono, nota il SEVHep. In occasione della Giornata mondiale 2015 l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) chiede ai governi un migliore accesso alle cure e una migliore prevenzione.

Epatite C, rimborsati tre farmaci di nuova generazione - L'assicurazione malattia di base rimborserà dal primo agosto 2015 a circa 900 pazienti supplementari le spese per tre farmaci di nuova generazione. L'estensione della presa a carico - scrive in una nota diramata oggi l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) - si accompagna a una riduzione di prezzo delle cure per cui non verrà a costare di più alle casse malattia e quindi alla comunità. Anzi, i risparmi realizzati dovrebbero raggiungere dai 25 ai 40 milioni di franchi all'anno.

L'UFSP ha deciso di estendere la presa a carico della combinazione dei medicamenti Viekirax ed Exviera. Finora - spiega l'ufficio federale - il rimborso dei medicamenti di nuova generazione contro l'epatite C era riservato esclusivamente ai pazienti affetti da una malattia a uno stadio avanzato (fibrosi di grado 3 o 4 sulla scala Metavir). D'ora in poi, invece, potranno beneficiarne anche i pazienti con fibrosi di grado 2.

L'estensione della limitazione si applica anche al medicamento Olysio. In futuro potranno così essere curate circa 900 persone in più rispetto ad oggi, afferma l'UFSP. L'estensione della presa a carico corrisponde alle raccomandazioni degli esperti, precisa l'ufficio federale, aggiungendo che la Svizzera è uno dei primi Paesi europei a introdurre queste nuove condizioni accompagnate da una riduzione dei prezzi.

L'azienda farmaceutica Abbvie, produttrice di Viekirax ed Exviera, si è dichiarata disposta ad accettare la proposta dell'UFSP. È stato così possibile abbassare il prezzo della terapia, che dura di solito 12 settimane, da 62'000 a 46'000 franchi, con un conseguente risparmio di 16'000 franchi per ogni trattamento. Il medicamento Olysio dell'azienda Janssen-Cilag rientrava già in un livello di prezzi più basso.

Al contrario Gilead, il fabbricante di Sovaldi e Harvoni - altri due farmaci di nuova generazione - non è entrato in materia sulle proposte dell'UFSP. Il rimborso di questi due medicinali resta pertanto limitato ai pazienti affetti da una malattia epatica a uno stadio avanzato (fibrosi di grado 3 e 4). L'UFSP, d'intesa con tutte le società mediche attive nel settore e con i pazienti interessati, chiede all'azienda in questione di rivedere la sua politica dei prezzi.

L'UFSP "si aspetta, nel corso dei prossimi anni", di dover far fronte sempre più spesso a situazioni in cui i medicamenti debbano essere introdotti in modo mirato o scaglionato nell'elenco delle specialità a causa del loro prezzo molto elevato, allo scopo di conciliare al meglio efficacia e costi. Anche diversi altri Paesi europei - scrive l'ufficio federale - sono costretti regolarmente, per ragioni economiche, a fissare in un primo tempo limitazioni alla presa a carico dei medicamenti particolarmente costosi.

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