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APPENZELLO INTERNOIl gatto finisce nel piatto

13.05.15 - 12:55
Il caso di un agricoltore appenzellese: "La carne di gatto non si può né vendere né offrire al ristorante, ma la legge permette di mangiare i propri felini"
Il gatto finisce nel piatto
Il caso di un agricoltore appenzellese: "La carne di gatto non si può né vendere né offrire al ristorante, ma la legge permette di mangiare i propri felini"

APPENZELLO - Sarebbero dalle 100 alle 200 le persone che, in Svizzera, consumano carne di gatto. Tra di essi vi è un anziano agricoltore appenzellese che, ad Haslen, mangia questo tipo di carne.

Il Tagblatt, nella sua versione online, racconta che l'uomo si rifiuta di fare castrare i suoi gatti; non tanto per i costi da sopportare, bensì perché, di tanto in tanto, finiscono nel suo piatto. Le informazioni giungono dall'associazione appenzellese per la protezione degli animali che, nel suo rapporto annuale, ha riportato il caso in un capitolo dal titolo "Der Katzenfresser", ossia "il divoratore di gatti".

A raccontare la vicenda è Brigitte Willi, un'appenzellese che sabato scorso, dopo quattro anni di servizio come ispettrice dell'associazione per la protezione degli animali locale, ha rassegnato le dimissioni. Quello che ha avuto modo di vedere in un cortile di una fattoria sopra Haslen, lo scorso anno, poco prima di Natale, "rappresenta una delle esperienze più brutte degli ultimi anni".

Una donna e suo marito, vicini di casa del contadino, si erano offerti di assumersi le spese per la castrazione di due gattini di proprietà dell'agricoltore. Come ricorda Brigitte Willi, lui si sarebbe opposto, dicendo di volerli lasciare liberi nella natura e che gli esseri umani non vengono castrati e quindi non era giusto che lo fossero i gatti. Inoltre, in quell'occasione, il contadino ha anche dichiarato che i suoi gatti se li mangia.

Sepp Neff, sindaco ad interim del distretto di Schlatt-Haslen e presidente dell'associazione dei contadini di Appenzello Esterno non crede a questa storia ed è convinto che queste cose non succedono nel suo cantone. Lui stesso non mangerebbe né gatti né cani, ma, in definitiva, non si potrebbe fare nulla per proibire al contadino di consumare carne di gatto nel suo domicilio. La vendita, il commercio e l'offerta di carne al ristorante sono, invece, proibiti.

Chi mangia la carne dei propri gatti deve, in tutti i casi, rispettare i metodi di uccisione dell'animale che prevedono lo stordimento e il dissanguamento. Bastonare o annegare l'animale in una fontana sono metodi non tollerati. "Il divoratore di gatti" di Haslen avrebbe riferito a Brigitte Willi di rispettare i metodi di soppressione. Quante siano le persone che mangiano i propri gatti non è dato a sapere. Il veterinario cantonale di Appenzello Interno ha detto al Tagblatt che non vi sono dati statistici in merito.

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