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"Io sono più forte", la campagna per chi vuole smettere di fumare

SVIZZERA"Io sono più forte", la campagna per chi vuole smettere di fumare

16.02.15 - 10:12
Oltre la metà dei fumatori ha manifestato il desiderio di darci un taglio
Foto Ufficio federale della sanità pubblica
"Io sono più forte", la campagna per chi vuole smettere di fumare
Oltre la metà dei fumatori ha manifestato il desiderio di darci un taglio

BERNA - Parte oggi e si estenderà su tre anni la nuova campagna contro il fumo attivo della Confederazione. Per la prima volta l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) l'ha elaborata in collaborazione con i Cantoni e con organizzazioni non governative (ong) specializzate nella lotta contro il tabagismo. Con lo slogan "Io sono più forte", manifesti e spot televisivi puntano sulla saggezza dei consumatori.

In una prima fase la campagna è destinata in particolare ai fumatori che hanno la volontà di smettere. Stando al Monitoraggio svizzero sulle dipendenze del 2013, il 57% dei fumatori quotidiani si trova in questa situazione. Lo studio indica pure che il 68% delle persone che hanno dichiarato di aver provato a smettere di fumare senza riuscirci non aveva fatto ricorso ad alcuna forma di sostegno, ha ricordato il direttore dell'UFSP Pascal Strupler in una conferenza stampaoggi a Berna.

Cartelloni, filmati e il sito smokefree.ch hanno quindi l'obiettivo di rafforzare la motivazione del fumatore renitente insistendo sulle offerte di sostegno esistenti: si tratta ad esempio della linea telefonica "Stop tabacco" (che risponde al numero 0848 000 181), ma anche di medici, farmacisti o consultori specializzati.

L'elemento centrale di manifesti e spot è costituito da una densa nuvola di fumo che avvolge il capo di persone in un momento della vita quotidiana, al lavoro, nel parco giochi con i bambini o in bicicletta. Le promozioni televisive insistono sul fumo come fattore di invecchiamento precoce e di indebolimento fisico. "Tre soli mesi di astinenza dal tabacco permettono di migliorare sensibilmente le prestazioni sportive e dopo cinque anni senza sigaretta i rischi di malattie cardiovascolari diminuiscono nettamente", ha detto Thomas Beutler, dell'ong Comunità di lavoro prevenzione del tabagismo Svizzera.

Nella seconda e terza fase della campagna saranno pubblicati nuovi manifesti e presentati nuovi spot che porranno maggiormente l'accento sugli effetti sociali del fumo (nel 2016) e sulla valorizzazione della fine della dipendenza (2017), hanno spiegato Beutler e Joëlle Pitteloud, responsabile della sezione tabacco all'UFSP. Per l'intero triennio sui cartelloni continuerà a figurare l'immagine della sigaretta spezzata, "ben accolta dal pubblico", ha detto Pitteloud.

I costi dei tre anni di campagna ammontano a nove milioni di franchi, a fronte dei cinque miliardi (1,2 miliardi per cure mediche e 3,8 miliardi per perdita di produttività) assunti ogni anno dall'economia per le conseguenze del tabagismo, ha affermato Strupler. Sono coperti nella loro totalità dal Fondo per la prevenzione del tabagismo, alimentato da una tassa di 2,6 centesimi su ogni pacchetto di sigarette.

"Non vi sono ricette miracolo nella lotta al tabagismo", ha aggiunto il direttore dell'UFSP. La campagna è uno degli strumenti a disposizione. Un altro tassello importante è il messaggio sulla Legge federale sui prodotti del tabacco (LPTab) atteso in autunno. Il progetto preliminare, presentato dal Consiglio federale lo scorso mese di maggio, ha raccolto una raffica di critiche in procedura di consultazione: pubblicisti, rivenditori e associazioni di consumatori si oppongono alla massiccia intromissione nella libertà economica e pubblicitaria e alla restrizione dei diritti costituzionali.

Gli oppositori al progetto hanno vari rappresentanti in parlamento. Ad esempio il consigliere agli Stati Filippo Lombardi (PPD/TI), che è anche presidente di Pubblicità Svizzera (PS), si oppone a restrizioni della pubblicità fintanto che si tratta di prodotti acquistabili legalmente. A suo avviso i divieti non hanno praticamente alcuna influenza sull'atteggiamento dei consumatori e colpiscono in primo luogo l'economia.

Per Pascal Strupler il nocciolo della LPTab non verrà modificato: "Il Consiglio federale cambierà qualche virgola e presenterà il messaggio in autunno", ha detto scherzosamente.

Dal 2001 al 2013 la quota di fumatori nella popolazione è diminuita dal 33% al 25% (stabile dal 2008), una proporzione giudicata ancora troppo elevata dal direttore dell'UFSP. Il Programma nazionale tabacco intende raggiungere il 23% nel 2016. Il fumo è la causa principale di decessi prematuri in Svizzera, con 9000 persone che muoiono ogni anno. Rispetto ai non fumatori, l'aspettativa di vita di chi fuma regolarmente diminuisce in media di quattordici anni.

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