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SVIZZERAMinareti, è bufera internazionale

30.11.09 - 12:13
Un voto dettato dalla paura e dalla frustrazione che metterà la Svizzera di fronte a problemi non indifferenti: questo in sintesi il tenore dei commenti nel giorno dopo del "no" alla costruzione di minareti
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Minareti, è bufera internazionale
Un voto dettato dalla paura e dalla frustrazione che metterà la Svizzera di fronte a problemi non indifferenti: questo in sintesi il tenore dei commenti nel giorno dopo del "no" alla costruzione di minareti

BERNA - Un voto dettato dalla paura e dalla frustrazione che metterà la Svizzera di fronte a problemi non indifferenti: questo in sintesi il tenore dei commenti della stampa europea all'indomani della proibizione dei minareti decisa dal popolo svizzero. Non mancano i timori riguardo all'impatto che la riforma costituzionale elvetica avrà per il resto dell'Europa e c'è anche chi mette in guardia, in termini generali, dagli strumenti della democrazia diretta.

Spiegel - Il divieto avrà conseguenze pesanti, e porrà la Svizzera internazionale in situazione difficile, afferma lo "Spiegel". A farne le spese sarà l'economia: le banche in primis, ma probabilmente anche il turismo. L'approvazione dell'iniziativa ha inoltre danneggiato la credibilità di Berna quale mediatrice nei conflitti.

Frankfurter Allgemeine Zeitung - Gli autoproclamatisi "difensori della patria" dell'UDC hanno ottenuto un successo che darà da fare al paese, fa eco la "Frankfurter Allgemeine Zeitung". La Svizzera mostra segnali di paura, ristrettezza e chiusura.

Süddeutsche Zeitung - Per la "Süddeutsche Zeitung" il voto è stato caratterizzato dalla rabbia e dalla frustrazione, anche dovuti alla "fine del segreto bancario" e dalla vicenda degli ostaggi trattenuti dalla Libia. L'"estero" non va molto di moda, al momento, nella Confederazione e visto che il governo non sta facendo una bella figura, la decisione è da interpretare anche come un schiaffo all'esecutivo.

Times - Per il "Times" la proibizione decisa dagli svizzeri è da inquadrare nei diversi movimenti populisti presenti in Europa. Per il foglio inglese l'esito del voto deve semplicemente essere ribaltato. La questione non è comunque da comparare alla diatriba sulle caricature danesi: allora in primo piano era la libertà d'espressione, non quella religiosa.

Luxemburger Wort - Il "Luxemburger Wort" non esclude però del tutto che le reazioni possano diventare pesanti come lo furono nei confronti dei disegni di Allah: una lotta riguardo a simboli religiosi è sempre esplosiva dal profilo politico e per l'olandese "Trouw", la Svizzera rischia una polarizzazione della società.

Corriere della Sera - Per il "Corriere della Sera" l'esito delle urne conferma il complesso dell'assedio che attanaglia l'Europa, un ritorno al grido "i barbari alle porte" che ha caratterizzato gli ultimi secoli dell'impero romano.

Stuttgarter Zeitung - Anche la "Stuttgarter Zeitung" guarda all'Europa: la xenofobia non è limitata alla Svizzera, chi oserebbe scommettere che una votazione in Germania darebbe un risultato diverso? Un punto questo sottolineato fra l'altro anche dal francese "La Croix", secondo cui i tempi di forte disoccupazione sono anche periodi in cui vi è chiusura e dove lo straniero appare una minaccia.

Libération - Per "Libération" il voto elvetico è un allarme per tutta l'Europa: nessun governo del continente ha finora regolato i rapporti con la religioni islamica, sebbene questa confessione sia ormai parte del paesaggio europeo. Stando al quotidiano francese occorre far fronte alla forza assurda dei pregiudizi, dimostrati dal fatto che i cantoni in cui la presenza di musulmani è minima hanno approvato con più entusiasmo il divieto dei minareti.

La Charente Libre - Per "La Charente Libre" la votazione elvetica - una lezione valida per tutte le democrazie - dimostra "i pericoli del referendum detto iniziativa popolare", un'arma temibile in mano a tutti gli estremisti che sanno sfruttare le paure irrazionali dell'opinione pubblica. Anche "L'Est Républican" parla di una "paura totalmente irrazionale" di una islamizzazione strisciante.

La Repubblica - Per "La Repubblica" adesso l'Europa teme il contagio: i generici appelli al dialogo e al riconoscimento del pluralismo non bastano più per fronteggiare le derive xenofobe, servono pragmatiche politiche pubbliche capaci di produrre insieme coesione, sicurezza e libertà. Per il quotidiano italiano il "sì" svizzero obbliga, però anche gli stessi musulmani a pensarsi meno in termini di comunità e più in termini di individui.


 

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