Si è trattato di un processo indiziario. La donna ha negato ogni addebito. Le sue dichiarazioni sono tuttavia "poco credibili", ha affermato il presidente del tribunale, che ha seguito la richiesta di pena del pubblico ministero, mentre la difesa chiedeva il proscioglimento.
Il procuratore pubblico ha accusato l'imputata di aver agito per puro egoismo e mossa dalla volontà di vendetta verso un uomo che voleva lasciarla. Davanti alla corte l'imputata ha ammesso di aver preparato le siringhe, ma ha sostenuto di non averle impiegate: sarebbe stato lo stesso giovane ad iniettarsi il cocktail, in cerca di emozioni forti.