Le nuove cellule, battezzate «staminali derivate dal liquido amniotico», si isolano facilmente (dall'amniocentesi), si moltiplicano in fretta (raddoppiano in 36 ore) e sembrano versatili come quelle dell'embrione, potendo trasformarsi in cellule adulte muscolari, ossee, sanguigne, nervose, di grasso, epatiche, la cui funzionalità rigenerativa è stata poi sperimentata con successo in vitro e su animali.
«Sapevamo che nel liquido amniotico ci sono molti diversi tipi di cellule progenitrici derivanti dall'embrione in sviluppo», spiega Anthony Atala, direttore dell'istituto di medicina rigenerativa alla Wake Forest University (Nord Carolina). «ma ci siamo chiesti se potevamo isolare vere cellule staminali. E la risposta è sì».