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SvizzeraGuasto FFS un anno dopo: gestione rischi migliorata

22.06.06 - 15:10
Guasto FFS un anno dopo: gestione rischi migliorata

BERNA - Un anno dopo il guasto che aveva bloccato tutta la rete ferroviaria delle FFS, la gestione dei rischi in seno all'azienda di trasporto elvetica è stata migliorata. Sono attualmente in corso anche diversi lavori che dovrebbero garantire un'alimentazione elettrica stabile su tutta la rete.

Il 22 giugno scorso, a causa della panne, 2000 treni si erano fermati, lasciando a piedi per diverse ore circa 200mila passeggeri. In totale l'imprevisto è costato 5 milioni di franchi, ma ha avuto il merito di avviare un processo di riflessione e di approfondimento in seno all'impresa, ha spiegato oggi all'ATS il portavoce delle FFS Jean-Louis Scherz.

All'origine del blocco era stato un cortocircuito provocato dal sovraccarico dell'unica linea di trasporto elettrica attiva in quel momento tra il Ticino e la Svizzera tedesca. I cavi dell'alta tensione erano risultati troppo carichi poiché le altre due linee transalpine erano state disattivate a causa di lavori in un cantiere nel canton Uri. Secondo i responsabili della centrale di Zollikofen (BE), la linea - pur non avendo una capacità superiore ai 170 MW - era in grado di sopportare una corrente di 240 MW. In realtà tutto era "saltato" quando la corrente raggiunse i 210 MW.

Un'inchiesta delle FFS e della società tedesca Fichtner Consulting ha poi messo in luce carenze nella gestione dei rischi: l'azienda FFS non era preparata, né a livello di personale, né a livello organizzativo, né tantomeno sul piano tecnico. Secondo Scherz l'azienda ferroviaria ha comunque già realizzato gran parte delle misure proposte dallo studio. A tal proposito il portavoce ha ricordato che sono stati creati quattro nuovi posti di lavoro nella centrale di Zollikofen, dove ci si occupa della gestione elettrica. Tutto il personale - ha precisato - è stato istruito e si è allenato nella risoluzione dei casi d'emergenza e nella valutazione dei rischi.

Contrariamente a quanto successo un anno fa, la prassi in situazioni d'emergenza prevede ora di dare la precedenza alla stabilizzazione dei servizi funzionanti, attivando immediatamente nuove fonti di energia. In seguito verrà cercata la causa del guasto e si provvederà a risolvere il problema. Inoltre - infrangendo quello che finora era considerato dalle FFS un tabù - si potrà persino fermare parte del traffico ferroviario, se fosse necessario, per alleggerire il carico della rete. Infine sono state adottate misure per attenuare i rischi dovuti a fattori esterni quali, per esempio, quelli meterologici.

Per portare a termine i provvedimenti di tipo tecnico volti a stabilizzare l'intera rete saranno necessari ancora diversi anni: in particolare bisognerà costruire nuove linee ad alta tensione in direzione di Ginevra e sul passo della Nufenen, tra Vallese e Ticino. Queste misure dovrebbero contribuire a mantenere in funzione la rete anche quando un tratto è bloccato a casua di perturbazioni o lavori di manutezione.

Per aumentare l'approvigionamento elettrico invece è in fase di progettazione, in collaborazione con il produttore di energia Atel, la costruzione di una centrale a circuito chiuso nei pressi della diga di Emosson (VS). Questa dovrebbe essere in grado di generare una potenza di 600 megawatt, ma non entrerà in funzione prima del 2014.

ATS
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