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SvizzeraCSt: asilo, aiuto urgente se bisogno reso verosimile

01.12.05 - 15:00
CSt: asilo, aiuto urgente se bisogno reso verosimile

BERNA - I richiedenti l'asilo la cui domanda è stata respinta otterranno un aiuto d'urgenza se renderanno verosimile una situazione di bisogno. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati con 22 voti contro 18 nella discussione delle divergenze nella legge sull'asilo. La questione ha sollevato un ampio dibattito: una consistente minoranza ha ritenuto che questa formulazione ledesse un diritto fondamentale.

Thomas Pfisterer (PLR/AG) si è opposto alla versione della maggioranza commissionale, poi passata in votazione, sostenendo che la formulazione "un aiuto d'urgenza è accordato solo nel caso in cui una situazione di bisogno è resa verosimile" non è compatibile con l'articolo 12 della Costituzione federale che fa di questo aiuto un diritto fondamentale.

Accettando questo articolo - principale divergenza con il Nazionale, che nella sua versione non limita in alcun modo l'accesso all'aiuto - "c'è il rischio che la persona non riceva aiuto solo perché non riesce a provare il suo bisogno", ha avvertito il radicale. Un diritto fondamentale è per sua natura intangibile, gli ha fatto eco Eugen David (PPD/SG).

Una formulazione che non lasci adito a dubbi sull'aiuto urgente avrebbe anche il merito di ridurre le argomentazioni dei promotori di un eventuale referendum, del resto già annunciato, ha aggiunto Pfisterer.

A nome della commissione Trix Heberlein (PLR/ZH) ha replicato che la collaborazione del richiedente bocciato è indispensabile: non avrebbe senso concedere un aiuto a qualcuno che dispone dei mezzi finanziari necessari alla propria esistenza. I diritti umani e i principi costituzionali non sono lesi, ha assicurato.

Il principio della verosimiglianza del disagio vale per tutto il diritto elvetico, "anche per un cittadino svizzero", ha detto il consigliere federale Christoph Blocher. Secondo il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) la portata di questo articolo rischia in ogni caso di essere limitata, ma è il minimo che si possa fare per aiutare i Cantoni, fornendo loro criteri chiari, riguardo ai richiedenti respinti. La maggioranza dei deputati gli ha dato ragione.

Con la decisione odierna gli Stati si sono comunque avvicinati al Nazionale. In precedenza la camera dei Cantoni aveva semplicemente negato qualsiasi aiuto d'urgenza. È tornata sui suoi passi dopo una sentenza del Tribunale federale che aveva giudicato anticostituzionale la soppressione dell'aiuto d'urgenza ai richiedenti l'asilo "recalcitranti". Entrambi i rami del parlamento hanno comunque già abolito l'aiuto sociale per i richiedenti respinti.

Allineandosi al Nazionale, gli Stati hanno anche deciso che le persone il cui rinvio è stato sospeso in virtù di una procedura giuridica straordinaria (circa 3000 casi all'anno) otterrano l'aiuto urgente "su richiesta". Christiane Langenberger (PLR/VD) ha inutilmente espresso preoccupazione per i richiedenti minorenni.

Eliminando una divergenza, i "senatori" hanno deciso che i Cantoni riceveranno un importo forfettario di 15 000 franchi per caso, ciò che permetterà di garantire - a titolo transitorio - un sostegno d'urgenza ai richiedenti respinti che ancora si trovano in Svizzera. In precedenza gli Stati avevano difeso un importo di 5000 franchi.

Riguardo ai richiedenti colpiti da una decisione di non entrata in materia (NEM) e esclusi dall'aiuto sociale da aprile 2004, Blocher ha ricordato che la Confederazione è disposta a portare l'indennità consegnata ai Cantoni da 600 a 1800 franchi.

Questa somma, attualmente in consultazione, sarà versata retroattivamente dal primo gennaio di quest'anno, ha precisato il consigliere federale, secondo cui solo sette Cantoni non riuscirebbero a coprire le spese. I Cantoni, dal canto loro, esigono 4000 franchi.

I "senatori" hanno rinunciato, con 27 voti contro 4, a cedere la competenza al Consiglio federale di limitare l'accesso alle cure mediche dei richiedenti. Il Consiglio federale non voleva attribuirsi questa funzione che porrebbe problemi pratici e provocherebbe discriminazione, ha spiegato Blocher.

La camera dei Cantoni ha mantenuto la propria formulazione relativa all'ammissione provvisoria dei richiedenti, che potrà essere accordata se l'espulsione dovesse produrre una "messa in pericolo concreta della loro esistenza" a causa di un conflitto, una guerra civile, violenze generalizzate o di un'insufficienza di strutture sanitarie. Una minoranza guidata da Madeleine Amgwerd (PPD/JU), che più volte durante il dibattitto ha denunciato e ricordato l'inasprimento della norma e su questo punto avrebbe voluto mantenere la versione del Nazionale, è stata battuta con 25 voti contro 13. Il dossier torna alla Camera del popolo per l'eliminazione delle ultime divergenze.

ATS
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