Il 43enne è stato scelto come uno degli uomini simbolo del Losanna. Lui che ha lasciato il segno in (quasi) tutti i club nei quali ha giocato
LOSANNA - Si può essere il simbolo di una squadra – o almeno uno dei grandi della storia di un club – senza aver speso l'intera carriera con essa? Si può entrare nel cuore dei tifosi, per non uscirne più, senza per forza rincorrere la luce dei riflettori? Pensate a Cristobal Huet, stravotato nel sondaggio tra i giocatori preferiti del Losanna, e avrete la vostra risposta.
Il fenomenale portiere francese ha lasciato un ricordo gigantesco di sé ovunque sia passato. Ha giocato in patria, a Grenoble, ed è diventato un idolo vincendo un titolo (e un paio di premi come miglior portiere).
Ha assaggiato una prima volta la Svizzera e... è diventato un idolo vincendo un titolo (e altre due corone come estremo difensore numero uno).
Ha tentato la fortuna in NHL e... è diventato un idolo vincendo un titolo (più una convocazione all'All-Star Game e un premio per la miglior percentuale di parate in stagione).
È infine tornato dalle nostre parti e... si è confermato un idolo infilando titolo di LNB, promozione e il solito premio come migliore di tutti.
Quattro delle undici squadre con le quali ha giocato in carriera (nazionale esclusa, dove è ovviamente considerato un idolo) lo riconoscono come uno dei più preparati, attenti e allo stesso tempo umili interpreti mai avuti. Non è in fondo solo per i numeri messi insieme che, faccia una passeggiata a Grenoble, a Chicago, a Lugano o a Losanna, il 43enne è stato (ed è ancora) acclamato. Huet è uno di quei campioni che raramente ha sprecato energie per qualcosa che non fosse la partita o la preparazione della stessa. È stato grazie a ciò, oltre che a doti innate, se ha potuto avere una carriera che ha sfiorato la leggenda. È stato grazie a ciò se è riuscito a impressionare ogni compagno o avversario avuto. Un aneddoto spiega alla perfezione la considerazione maturata da Cristobal in anni di successi. Nel 2013 chiedemmo a un suo storico ex compagno un parere sul Losanna, neopromosso in NLA. «Non saranno mai una squadra materasso – ci disse – perché hanno possibilità e, alle spalle, un gran tifo a spingerli. E poi, c***o, hanno un portiere vero». E quella è stata l'unica volta che abbiamo sentito questo “personaggio” dire una parolaccia.
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