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IL SORPASSO… A 2 RUOTE“Ducatite acuta” ereditata da zio Dodo

06.05.21 - 08:00
Il 24enne e Jack Miller rischiano di fare molto male. Agli avversari.
keystone-sda.ch (Julio Munoz)
“Ducatite acuta” ereditata da zio Dodo
Il 24enne e Jack Miller rischiano di fare molto male. Agli avversari.
Con i piloti giusti, la Ducati è quasi imprendibile.
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JEREZ DE LA FRONTERA - Dal nostro corrispondente Leonardo Villanova

Enzo Ferrari diceva: «Dite a un bambino di disegnare una macchina e la farà rossa». Vale anche per la Ducati, e vale, soprattutto, per Francesco Bagnaia, contagiato di “ducatite acuta” sin da bambino da zio Dodo, che aveva una bicilindrica di Borgo Panigale ed era tifosissimo di Troy Bayliss. Facile, se mentre cresci sognando di diventare pilota, immaginare la sella di una Ducati. Un sogno che per Pecco è diventato realtà due stagioni fa, quando nel 2019 si presentò sul palcoscenico della MotoGP da fresco iridato Moto2. I due anni in Pramac sono però stati vissuti dal 24enne torinese soprattutto come un apprendistato da far passare il più veloce possibile, perché da subito il suo è stato un traguardo dichiarato: la Ducati ufficiale. E adesso che c’è riuscito, ha subito dato ragione a Gigi Dall’Igna e Paolo Ciabatti, direttore generale e diesse della rossa, che per il dopo Andrea Dovizioso hanno puntato su di lui e su Jack Miller. «Pecco ha fatto un grande salto di qualità, la promozione nel team ufficiale lo ha caricato di responsabilità e consapevolezza. Nel momento di fare sul serio, si è fatto trovare pronto», lo applaude Ciabatti.

Tre podi in quattro gare, con due secondi posti consecutivi, nella domenica magica della Ducati lo hanno proiettato in vetta al Mondiale. E se è vero che il primo rivale è il compagno, i 2 punti di vantaggio su Fabio Quartararo hanno mitigato l’amarezza per aver visto Miller dare la prima vittoria alla rossa. «Ho provato a prenderlo, ma a due giri dalla fine la gomma anteriore era completamente finita. Questa volta doveva andare così». Questa volta, ma per come sta correndo, l’appuntamento con la vittoria è solo rimandato. «Pecco sta facendo tutto con intelligenza, è pronto a vincere» lo promuove Capirossi, l’ultimo ducatista a vincere a Jerez, nel lontano 2006.

Adesso arriva Le Mans e lì la Ducati può puntare al bis. Con Pecco, o magari ancora con Jack, al quale è bastata una domenica per zittire chi, dopo tre gare sottotono, lo aveva già messo nel mirino. «Sul talento di Jack non abbiamo mai avuto dubbi, è tra quelli che ne hanno più di tutti in MotoGP – chiarisce Ciabatti -. Dopo i test spettacolari in Qatar non ha raccolto quello che si aspettava, tra il problema all’avambraccio e la caduta di Portimão. Quando non riesci a portare a casa i risultati, la situazione può complicarsi. Ma con questa prestazione si è tolto ogni dubbio».

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