Il team principal della Mercedes - Toto Wolff - ha parlato del rapporto che lega la scuderia tedesca e il campione britannico
SUZUKA (Giappone) - Nella giornata odierna - domenica 13 ottobre - la Mercedes potrebbe vincere a Suzuka il suo sesto titolo costruttori in altrettanti anni. Se dovesse essere il caso, la scuderia tedesca con sede a Brackley, centrerebbe anche la sesta doppietta con il titolo piloti (cinque volte Hamilton e una Rosberg) e quello costruttori.
Nonostante questi numeri impressionanti però gli appassionati di F1 tendono a non mettere sul medesimo piano i successi ottenuti per esempio da Schumacher alla Ferrari o quelli di Senna in McLaren. «Fa parte della natura umana non riconoscere prestazioni straordinarie nel momento in cui vengono realizzate», ha analizzato a "La Stampa" il team principal della Mercedes Toto Wolff. «Si tende a cercare spesso il pelo nell'uovo e penso a chi considera Hamilton soltanto fortunato. Lui il migliore di sempre? Bisogna giudicare un pilota al termine della sua carriera, i numeri non mentono. Può diventarlo ma non potrà mai piacere a tutti, anche se ha una personalità forte ed è in grado di polarizzare il pubblico. A me ha insegnato la forza di superare le discriminazioni, poiché è cresciuto come unico nero in un ambiente di bianchi facendo dunque i conti con il razzismo. Questo ha rafforzato il suo carattere, ma ha inevitabilmente lasciato anche delle cicatrici(...)».