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«Ricordo le mie vacanze da piccolo con Niki Lauda»

SVIZZERA«Ricordo le mie vacanze da piccolo con Niki Lauda»

21.05.19 - 14:11
Parla Gian Maria Regazzoni, figlio di Clay. Ha conosciuto il pilota sin da bambino. «Era serio, per niente esuberante». E poi racconta l'emozione di quando lo vide a Lugano ai funerali del padre
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Gian Maria Regazzoni in compagnia di Niki Lauda in occasione dei funerali di Clay Regazzoni.
Gian Maria Regazzoni in compagnia di Niki Lauda in occasione dei funerali di Clay Regazzoni.
«Ricordo le mie vacanze da piccolo con Niki Lauda»
Parla Gian Maria Regazzoni, figlio di Clay. Ha conosciuto il pilota sin da bambino. «Era serio, per niente esuberante». E poi racconta l'emozione di quando lo vide a Lugano ai funerali del padre
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LUGANO - Nel 1976 il gravissimo incidente al Nürburgring in cui ha rischiato di perdere la vita. Nell’estate del 2018 un complicato trapianto di polmoni. Nelle scorse ore Niki Lauda - all'età di 70 anni - ci ha lasciati dopo aver combattuto diverse battaglie e non solo sui tanto amati circuiti. La Formula 1 ha così perso uno dei suoi campioni più grandi, uno che alle quattro ruote ha dedicato gran parte della sua vita. Amici e colleghi lo soprannominavano "computer" per la sua attenzione e capacità di carpire anche il più piccolo difetto della vettura sulla quale sedeva. Per migliorarsi e per "mangiare" anche soltanto qualche piccolo millesimo alla concorrenza: lui era così, non si accontentava mai.

Niki Lauda aveva pure un rapporto speciale con l'indimenticato Clay Regazzoni: fu proprio il ticinese nel 1973 a "mandare" l'austriaco alla Ferrari. «Lo conobbi da piccolo - le parole di Gian Maria Regazzoni, figlio di Clay -. Non posso non ricordarmi le vacanze in famiglia trascorse con Niki e la moglie dell'epoca. Era una persona cordiale e gentile. Diciamo che l'immagine di lui che si è creata ai tempi in cui correva era quella di un pilota serio, mentre i suoi colleghi al contrario erano un po' più esuberanti». 

Niki Lauda, vincitore in carriera di tre titoli Mondiali (nel 1975 e nel 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren), ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita di questo sport... «Certamente. Ha apportato diversi cambiamenti importanti alla Formula 1. È stato il primo pilota dell'epoca moderna, era molto attento alle fasi di preparazione e di analisi di una gara. Fino a quegli anni molti piloti si affidavano molto sull'istinto, mentre Lauda ha ideato la Formula 1 moderna. Vedeva dei dettagli che altri non vedevano...». 

Niki Lauda-Clay Regazzoni, compagni di squadra ma prima di tutto due amici... «Certamente. In certi frangenti ci sono stati alcuni momenti di tensione come spesso accade quando si è compagni di squadra e si lotta per il titolo. Ma quel che è certo è che ci sono sempre stati una stretta amicizia e un rapporto vero. In realtà fu proprio mio padre a consigliare Lauda alla Ferrari. Inoltre mi ricordo il giorno del funerale di mio padre, dove lui si presentò... Quello per me fu un segnale molto forte, una testimonianza di quanto gli fosse legato. Li accomuna il fatto che entrambi sono usciti da incidenti gravissimi, nei quali hanno rischiato la vita. Una cosa che mi è rimasta impressa di Niki è l'incredibile reazione che ha avuto dopo il terribile schianto del 1976». 

Due amici con due stili di guida completamente diversi... «Mio padre era un pilota istintivo che non si risparmiava. Quando c'era da pigiare sull'acceleratore, infatti, non si tirava mai indietro. Niki, invece, aveva una guida un po' più sensibile, più pragmatica e pulita». 

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