Il Dottore non è contento per la mancanza di competitività della sua Yamaha. «Forte solo in Qatar e al Sachsenring»
SPIELBERG (Austria) – Si può essere soddisfatti per un sesto posto? No, certo. Soprattutto se ti chiami Valentino Rossi: se anche partivi dalla quattordicesima piazza il risultato non può farti sorridere. Troppo spesso deluso dalla sua Yamaha, il Dottore – che è ancora secondo della classifica iridata – non le ha mandate a dire a progettisti e sviluppatori. Lui vuole essere sempre competitivo, non lavorare solo per il futuro.
«La differenza che c'è con i primi tre è abbastanza grande - ha raccontato il 39enne - Quest'anno ho fatto cinque podi, ma sono stato forte solo in Qatar e Sachsenring. Le altre volte sono arrivato avanti solo perché uno dei soliti tre non arrivava al traguardo o non era a posto. Anche la Yamaha ha i suoi punti di forza, ma è anche questione di approccio: dobbiamo provare a fare del nostro meglio con quello che c'è a disposizione. Dobbiamo pensare all'oggi e non alla moto del futuro, non ha senso».