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Il pilota della Mercedes non ha nascosto le proprie ambizioni: “Ho buone sensazioni, punto a vincere il Mondiale”
BARCELLONA (Spagna) - “In Barhain la Ferrari era più vicina, a Montmelò abbiamo fatto un buon lavoro e ora sono più lontani. Abbiamo dimostrato loro chi comanda”.
In un’intervista concessa a AS, Nico Rosberg è tornato sul successo di Barcellona e ha ribadito di voler puntare al titolo mondiale: “Hamilton ha iniziato la stagione meglio di me. Sono io che devo recuperare, per questo la vittoria di ieri è importante. Ora punto a vincere le prossime e vedremo alla fine chi la spunterà. Noi siamo insieme compagni e rivali. Siamo alleati per consentire alla Mercedes di vincere il Mondiale costruttori, a loro non importa chi vince tra me e Lewis. L’importante è che finisca come ieri: uno primo e l’altro secondo. Poi arriva un momento in cui si deve pensare a se stessi e a cercare di vincere il Mondiale piloti. Non abbiamo ordini di scuderia: solo alla fine della stagione lotteremo contro la Ferrari, se io posso vincere il titolo ai danni di Vettel sarà Lewis ad aiutarmi, altrimenti viceversa”.
Al suo arrivo in Mercedes nel 2010 c’era Schumacher al suo fianco: “Michael è un uomo che fa sempre tutto bene, lo dimostrano i sette mondiali vinti. Da lui ho appreso tanto. Ma anche da Hamilton, perché si apprende sempre dai compagni di scuderia. Vedremo se questo può essere il mio anno, ho buone sensazioni”.
Hamilton non ha ancora rinnovato, mentre Rosberg già da tempo ha un contratto pluriennale: “Mi fa stare più tranquillo, posso concentrarmi solo sul tentare di essere più veloce. La macchina di quest’anno è straordinaria, bisogna ringraziare la Mercedes”. Ad agosto Rosberg diventerà papà, dopo aver sposato Vivian Sibold nel 2014: “L’anno scorso è stato favoloso perché mi sono sposato, spero che anche questo possa essere altrettanto bello”. Da tifoso del Bayern, infine, il pilota dalla doppia nazionalità (tedesco e finlandese) spera nel miracolo in Champions contro il Barcellona: “Sarà difficile rimontare dallo 0-3 anche perché ci mancano Ribery e Robben però col Porto ce l’abbiamo fatta. Va detto però che il Barcellona non è il Porto”.
