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RUSSIA 2018Thiago Silva il leader fragile, emblema del fallimento brasiliano

08.07.18 - 08:00
Ancora una volta il 33enne difensore non è riuscito a vestire i panni del trascinatore. Le sue pecche caratteriali sono un problema per la selezione verdeoro
Keystone
Thiago Silva il leader fragile, emblema del fallimento brasiliano
Ancora una volta il 33enne difensore non è riuscito a vestire i panni del trascinatore. Le sue pecche caratteriali sono un problema per la selezione verdeoro
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KAZAN (Russia) - Meno fragorosa ma più inaspettata rispetto a quella di quattro anni fa, l’eliminazione del Brasile riporta d’attualità il problema di una squadra che ha clamorosamente bisogno di ritrovare un faro nello spogliatoio dal punto di vista non tecnico quanto piuttosto caratteriale.

Un trascinatore non lo è stato - e probabilmente non lo sarà mai - Thiago Silva. Capitano di Milan, Paris Saint Germain e Brasile, il 33enne ha mostrato anche in Russia una fragilità che, guardando alla sua carriera, probabilmente gli ha impedito di entrare stabilmente nel gotha dei difensori più forti del nuovo millennio. Basti pensare agli ottavi della Coppa del Mondo 2014, quando davanti al pubblico di casa i verdeoro si giocarono il passaggio del turno ai rigori con il Cile. Mentre i compagni si concentravano e caricavano a vicenda, Thiago Silva si sedette in disparte e scoppiò in lacrime. Tempo dopo spiegò: «Tirare un rigore è una grossa responsabilità, così ho pregato Dio di non essere scelto. Avevo sbagliato due degli ultimi tre, e quando mi hanno proposto di essere il sesto tiratore ho risposto di no. Ho chiesto di essere l’ultimo della lista».

«Ha un problema di atteggiamento – ha detto di lui l’ex difensore Frank Leboeuf – A volte sembra che sia in preda al panico». Dopo aver perso la fascia di capitano del Brasile per volere di Dunga, che la assegnò a Neymar, il difensore non ha nascosto il proprio disappunto dicendosi derubato di qualcosa che era suo. In Russia il selezionatore Tite ha optato per la rotazione del capitano, e a Thiago Silva è toccata la gara con il Costa Rica, al termine della quale è scoppiata l’ormai famosa polemica proprio con O'Ney. Insomma... cercasi disperatamente simbolo del Brasile.

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COMMENTI
 

marcopolo13 5 anni fa su tio
Tanti bla bla, soprattutto sui tiri in porta, ma io sono del parere che se tiri in porta 20 volte e non fai goal, vali meno di chi ha tirato in porta 2 volte e ha fatto 2 goal. Il Brasile non è più il Brasile, bisogna accettarlo e basta.

BRA_Zio 5 anni fa su tio
Ti do ragione. Non ho sentito nessuno dire che il brasile ha avuto una grande sfortuna contro il belgio. Palo di tiago. Rigore non dato. Autogol. E tante occasioni. Gli altri bravi ma fortunati. Anche col Giappone, più fortunati che altro.

sergejville 5 anni fa su tio
Risposta a BRA_Zio
Incredibile come giornali e media ticinesi abbiano esaltato il belgio. Addirittura il CdT ha scritto di 1.o t. dominato: ma dove? Ovvio che negli spazi a centrocampo Hazard e DeBruyne si siano mossi bene (son giocatori di classe) ma il Belgio in 95 min ha fatto due tiri in porta! Lukaku -nella ripresa- completamente cancellato da Miranda, idem DeBruyne. Molto sfortunato (oltre che impreciso) il Brasile.

sergejville 5 anni fa su tio
non scriviamo eresie: grande Mondiale per thiago silva, anche contro il belgio, partita senza errori e sbavature. E nel 2014, in semifinale (1-7) non c'era poiché squalificato. Il brasile ha attaccato 60 minuti contro i belgi i quali sono andati in vantaggio senza fare un tiro in porta; e a fine incontro si contano 10 occasioni da rete per gli eliminati contro 2... dei qualificati!

Mat78 5 anni fa su tio
Risposta a sergejville
Il passaggio del turno il Belgio non l'ha certo rubato...il Brasile ha avuto anche un po' di sfortuna; ma in fin dei conti a me sono piaciuti di più i diavoli rossi...
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